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Discussione: Studio con il kiver o collo dello strumento.

  1. #46
    fcoltrane o francesco (se mi chiami Coltrane mi monto la testa)
    ti dico subito cosa devi evitare.
    i cinque suoni li devi produrre senza levare il bocchino dalla bocca. (questo per evitare di cambiare impostazione ogni volta )
    con il tempo quando acquisirai la stessa posizione sia della bocca sul bocchino sia della inclinazione del collo rispetto al corpo.
    impara poi a tenere il collo con una sola mano (nel video con la sinistra al centro va benissimo così si verificano gli altri aspetti).

    l'inclinazione del kiver rispetto al viso ed al corpo deve essere la stessa che utilizzerai con il sax .

    in pratica nel primo suono l'inclinazione mi sembra corretta (la migliore di quelle proposte) nel terzo invece la peggiore.
    se ascolti il video senti come nel terzo suono rispetto al primo il volume diminuisce notevolmente.

    altro aspetto che puoi curare è la durata della inspirazione .
    il principio è di utilizzare tutta l'aria espirando e producendo suono quindi inspirare molto lentamente una unica volta per poi espirare nuovamente .
    succede che se inspiri lentamente poi produci un suono più lungo.
    (può succedere però che immetti aria cattiva forzando ......ma questo lo vedremo più in la).
    ed ora un paio di domande .
    quale è il suono più lungo?
    quale quello con più volume.
    quale il più corretto anche in relazione alla tua capacità di tenerlo fermo.

    riesci a sentire tutto questo durante l'esecuzione.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  2. #47
    ok, vada per francesco
    in generale, durante l'esecuzione, mi accorgo di non riuscire a mantenere fermo il suono come vorrei.
    Nel quinto suono ho avuto l'impressione di avere meno variazioni (anche se è stato più corto)
    il più lungo durante l'esecuzione mi è parso il primo
    Sul volume.. mi sento sempre molto oscillante (me ne rendo conto anche durante l'esecuzione), per cui faccio fatica a capire le punte maggiori di volume

    (grazie per la disponiblità ! )

  3. #48
    l'ultimo suono è uno dei peggiori .
    é vero che è più corto e sembra più fermo questo succede perchè è più strozzato degli altri e quindi con meno volume.
    l'inclinazione del kiver ti costringe a stringere l'ancia ancor di più.
    il volume deve essere un riferimento costante .
    se manca quello vuol dire che stai stringendo in maniera eccessiva.

    per una serie di ragioni è il primo suono il migliore.
    idealmente dovresti procedere in questa maniera :
    prodotto il primo suono identifichi gli elementi corretti e cerchi di replicarli nel successivo eliminando quelli scorretti .
    la durata va bene e quindi nel successivo provi a mantenerla ( se respiri male non ci riesci)
    il volume : nel primo suono non è costante quindi idealmente devi prendere la parte di suono con più volume e replicarla nel successivo.
    la fermezza non va bene (la parte peggiore la fine del suono ma anche in altri punti )
    la respirazione non va bene e questo si desume sia dalla durata dei suoni successivi al primo sia al fatto che in parte respiri dalla parte sbagliata (le spalle ed i polmoni si sollevano)

    considera che a poco a poco tutti questi aspetti ti saranno chiari .
    questo tipo di studio è faticoso all'inizio soprattutto mentalmente (per la difficoltà di memorizzare tutti gli aspetti e immediatamente correggerli (in realtà hai solo il tempo di una singola immissione di aria).

    in seguito quando avrai raggiunto un tuo standard (di durata volume fermezza ) la difficoltà sarà evolvere questa tecnica.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  4. #49
    Trovo difficolta' enormi a replicare cio' che mi sembra positivo in una parte di un suono. Sono certo sia normale all'inizio... mi armo di pazienza e testardaggine ;-)
    Tra l'altro, l'esercizio l'ho fatto al termine di un'ora di suono: conviene farlo prima o dopo ad altri studi?

  5. #50
    Citazione Originariamente Scritto da carlo-ge Visualizza Messaggio
    ...
    Tra l'altro, l'esercizio l'ho fatto al termine di un'ora di suono: conviene farlo prima o dopo ad altri studi?
    come non detto: rileggendo i messaggi precedenti ho visto che avevi già risposto a questa domanda ad un altro utente

  6. #51
    .
    ciò che rileva non è la tua capacità ad eseguire l'esercizio correttamente in tempi relativamente brevi ma la tua capacità a sentire e vedere e capire le differenze.

    solo con il tempo e l'esercizio le cose si sistemeranno.
    considera poi che se non affronti il toro per le corna oggi potresti trovarti in seguito a dover combattere con difetti cristallizzati.
    considera pure che quando avrai un riferimento solido ed acquisito : e quindi di posizione ed impostazione (automatismo) potrai dedicarti all'aspetto problematico.
    la respirazione ed il rilassamento.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  7. #52
    Mi rendo conto che la cosa principale (almeno adesso) è avere la capacità di "sentire" nel momento in cui si sta suonando.
    Del resto le tue domande - sin dall'inizio - sono rivolte a questo aspetto.
    mi viene in mente il tormentone di un film con troisi e benigni: "bisogna provare-provare-provare. .. are ... e poi ci si riesce"
    (non sempre è così facile )

  8. #53
    Ciao Francesco.
    Ogni tanto torno a romperti le scatole!
    Ti va bene che al sax non riesco a dedicare piu' di 5/6 ore a settimana 😀
    Ti ripropongo un'altra registrazione.
    Di tutte, la meno peggio mi e' parsa la prima (a parte lo sputacchio iniziale😕 )
    Almeno per durata (penso di aver respirato meglio) e stabilita' del suono.
    Sugli altri 4 suoni sono andato in calando (anche per affaticamento: ho fatto diverse altre prove prima di questa)
    Di certo mi sono trovato a cambiare impostazioni durente il suono. A volte anche incosciamente.. modificavo il morso, me ne accorgevo solo subito dopo.
    E' che inizio in un modo.. qualcosa non mi piace (fosse solo qualcosa 😁 ) ed istintivamente modifico inclinazione.. stretta del morso.... poi mi ricordo delle tue indicazioni (modificare solo al suono successivo) e mi stabilizzo. Successive variazioni (che mi accorgo esserci) sono involontarie
    Sul volume non mi sembrava di avere grosse differenze. Certo, nello stesso suono ci sono variazioni per via delle modifiche sul morso/inclinazione.. ma in generale faccio fatica ad indicarti qual'e' il volume piu alto nei 5 suoni.

    La registrazione
    https://www.dropbox.com/s/abbk0zmuh8...rova2.mp4?dl=0

  9. #54
    scusami solo ora posso ascoltare.
    ora hai elementi su cui lavorare ed anche una certa esperienza di suoni.
    individui elementi di correttezza nel primo suono soprattutto perchè riesci ad esercitare il controllo più che negli altri e la durata di conseguenza.
    l'aspetto negativo è che gli elementi di correttezza (durata e controllo) sono assolutamente contrapposti alla ( impostazione , suono fermo e soprattutto volume).

    il primo aspetto che balza agli occhi ancor prima che alle orecchie è l'inclinazione del collo che cambia in maniera drastica.
    tra il primo e l'ultimo suono.

    partiamo da questo elemento (che puoi verificare e correggere immediatamente) studiando allo specchio.

    la posizione corretta del collo dello strumento è quella che ti consente di montare tutto il sax e di raggiungere una postura "senza peso sugli arti".

    se idealmente avessi montato il sax nel primo suono saresti stato costretto o a spostarlo da un lato o a spostare il tuo corpo perchè l'inclinazione lo avrebbe fatto finire sullo stomaco o peggio.
    ne consegue che il collo è inclinato eccessivamente nel primo suono (il primo effetto è una strozzatura del suono una diminuzione del volume ma una maggiore facilità al controllo del suono fermo)
    io però in questo caso non parlo di suono fermo ma di suono strozzato e mascherato .(il controllo riesci ad esercitarlo solo perchè stringi più del necessario.



    il suono che devi imparare a controllare è l'ultimo.
    con quel volume .



    il dato positivo è che cominci a capire la relazione tra durata del suono e corretta respirazione , suono fermo e malfermo.
    (non vi è dubbio ad esempio che tra i suoni proposti ci sono parti dove appare evidente che perdi il controllo e te ne accorgi subito).
    buon lavoro
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  10. #55
    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio
    scusami solo ora posso ascoltare.
    già mi dai grossi aiuti e mi dedichi del tempo, ci manca solo che ti scusi...
    Piuttosto grazie !

    Cerco di metabolizzare le tue indicazioni e ti cerco nuovamente (oh, quando ti stufi o se non hai tempo dimmelo serenamente )

  11. #56
    Riesumo questo interessante post per una domanda: si parla di produrre il maggior volume possibile nell'esercizio con collo e bocchino; ma quando poi andremo ad esercitarci con il sax ed a "suonare", bisogna avere sempre in mente il concetto di maggior volume possibile? Bisogna riportare fedelmente ed integralmente quello che facciamo con collo e bocchino sul sax? E le dinamiche? Grazie.
    http://www.malchevada.it

    Tenore Selmer Serie I.
    Otto link 8*.
    Rigotti 3 medium.

  12. #57
    quando si studia con il collo dello strumento il volume è il tuo migliore alleato perchè ti da una idea precisa di suono pieno, fermo (non strozzato).
    il vero problema è riconoscere le caratteristiche del suono (anche quelle meno evidenti).
    il confronto ti consente di farlo (se metti in relazione i suoni prodotti con il solo collo verificherai che le differenze sono più evidenti anche perchè non ci sono altri elementi che ti confondono , il riferimento è unico : un suono fermo con il massimo volume e per la massima durata e senza sforzarsi).
    con il solo collo non devi diteggiare non hai tante note diverse ma un unico suono .

    il primo passaggio sarà replicare lo stesso con il sax al completo. (su una nota soltanto, la più agevole per posizione)
    a questo punto avrai un "suonone" fermo aperto con il sax al completo .
    quindi il secondo step è imparare a prolungarne la durata senza inficiare le altre caratteristiche. (e c'è un solo modo ossia :" imparare a respirare da sassofonisti "
    disimpegnando la stretta in tutti i suoi aspetti .

    per la mia esperienza quando hai acquisito consapevolezza su questi aspetti (corpo fermezza intonazione e quindi timbro ecc.. gestire la dinamica sarà una passeggiata.
    il rischio di operare diversamente è di intervenire contemporaneamente su dinamica e corpo senza comprenderne la differenza.
    (o peggio: di stringere per diminuire il volume ).

    quando senti le caratteristiche del suono prodotto con il solo collo ed impari a riconoscerne gli elementi corretti da quelli meno corretti ti fai una esperienza che riproponi con il sax al completo.
    lo step successivo sarà quello di rendere eguali due suoni che per posizione sono diversi con il sax al completo.
    e quindi ad esempio sei riuscito ad ottenere un sol centrale pieno con grande volume e durata (diretta conseguenza dello studio con il collo).
    ora impari a rendere il sol diesis esattamente eguale al sol .
    (per volume durata fermezza timbro ecc..) l'unica differenza sarà l'altezza del suono, ma i due suoni saranno omogenei.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  13. #58
    Ok ma io intendevo questo: una volta fatti gli esercizi collo-bocchino, prendo il sax ed inizio a fare scale, arpeggi, brani Aebersold ecc. Devo eseguire tutto al max volume possibile? Eseguendo al sax dei pp e dei ff non sarebbe meglio esercitarsi anche con collo e bocchino con dei pp e ff?
    http://www.malchevada.it

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  14. #59
    quando studi le scale gli arpeggi i brani curerai la dinamica e tutto ciò che trovi sia utile (il tempo il ritmo il fraseggio ecc) quindi ha poco senso suonare con il massimo volume
    lo studio del collo ha invece come presupposto il massimo volume possibile.
    studi 5 minuti o 10 con il solo collo in questa maniera e poi passi al sax.
    il primo step è produrre una nota con il sax che abbia le stesse caratteristiche del solo collo (quindi nota ferma grande corpo grande volume grande durata.
    poi impari a riprodurla ogni volta lo desideri (imparando a respirare)
    poi ti sposti di mezzo tono e rendi questa diversa nota per posizione ed altezza esattamente identica alla precedente.
    (omogenea in tutti gli aspetti tranne altezza e posizione).

    un sassofonista dotato di buona tecnica riesce a suonare tutta l'estensione del sax in maniera omogenea .

    ritengo che studiare con il solo collo la dinamica sia assolutamente controproducente.
    il rischio enorme è di creare confusione tra elementi del suono e non raccapezzarsi più.
    lo studio con il collo tende a semplificare (il tuo riferimento è un unico suono ) e queste ti consente di analizzare quelli che sono gli altri elementi .
    durata
    "fermezza" : collegata ad intonazione timbro corpo
    volume .

    il vero problema è che si può intervenire sul volume in tante maniere ma quasi tutte comportano una interferenza del timbro del corpo e della intonazione.
    l'unico modo per agire solo sul volume è capire come utilizzare l'aria e disimpegnare la stretta del labbro e del morso.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  15. #60
    Grazie, tutto chiaro!
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