Fra, la mia non è una è polemica, ma resto del parere che lo studio del collo serve come forse anche no.Dipende sempre dall'approccio che ,nel mio caso non è ne scientifico ne tecnico ma intuitivo, che si riesce ad avere. Detto questo, non dico che non si debbano provare tutte le strade, ma se uno vuol migliorare il suono, la timbrica, il collo non credo che aiuti. La percezione, lo sforzo, la postura, il peso dello strumento, sono tutte variabili che hanno grossa rilevanza. Note lunghe tutta la vita. Benissimo suonare nel collo, ma deve esserci anche un concetto di suono in testa altrimenti è solo aria che passa. Poi potremmo stare ore a discutere su suono bello e suono brutto, conosco sassofonisti che hanno come prima preoccupazione il volume e solo quello alla fine hanno. Altri che curano l'aspetto armonico e corposo ma che se suonano con una chitarrina che li accompagna, gia spariscono per carenza di volume e via dicendo. Quello che voglio dire è che non ci sono soluzioni definitive o miracolose. Ci sono qualità soggettive, ci sono capacità più o meno sviluppate o sviluppabili, ma alla base c'è il mazzo che uno si deve fare e non è detto comunque si arrivi ad un risultato decente. La ricerca sul suono è continua, ogni volta che si prende in mano il sax parte quella ricerca, ogni ancia che si mette su, innesca quella ricerca,quel suono che devi avere in testa prima di tutto. Ripeto, ogni esercizio può essere valido se c'è consapevolezza di cosa si cerca.Il buon Marco se continua a soffiare nel collo come soffia nel sax, non credo avrà grossi giovamenti.Sull'insegnante non mi pronuncio, bisognerebbe sapere il suo parere.