infatti e' cosi'
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Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
socio onorario del club Mark VI Society
tenor sax:
Selmer SA80 serie I
Grassi T460 Jazzy line
sopr.sax:
R&C R1
Secondo l'armonia classica... la scala minore è scala costruita sul sesto grado della scala maggiore
Preso Cmaj, la vera minore è Am, non Dm... La scala dorica viene considerata minore proprio perchè la prima triade è minore (D/F triade minore e F/A triade maggiore).
La stessa cosa succede anche con la scala costruita partendo da A (considerando la scala di C maggiore): A/C triade minore e C/E triade maggiore...
Ma è minore anche la scala che parte da E (sempre considerando la scala di C maggiore): E/G triade minore e G/B triade maggiore.... Però subentrano altre cose... :lol:
Infatti non ha alcun senso. Se sei in tonalita' di C maggiore ti conviene pensare solo alla scala di C maggiore sia che il pianista suoni C maggiore sia che suoni D-7.Originariamente Scritto da nubechefugge
Beh, diciamo che se sei in tonalita' di C maggiore e' vero... pero' e' una tautologia.
Io direi che:
1. In un brano tonale, se piano & company suonano un D-7 potresti essere in piu' di una tonalita': ad esempio C maggiore ma anche Bb maggiore.
2. Sempre in tonale, per discriminare la tonalita' in cui ti trovi devi conoscere la struttura armonica del brano, e quindi gli accordi che vengono prima e dopo il D-7.
3. In un brano modale ogni accordo fa storia a se, e quindi non hai bisogno di conoscere gli accordi che vengono prima e dopo il D-7. Se piano e company suonano un D-7 puoi sceglierti un modo di re che ci stia (magari e' bene condividere le scelte con gli altri, tanto per non fare casini) e suonare quello.
Segretario Mark VI Society
Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici
Scusate, è solo per ragionare un po' in concreto; la domanda posta da nubechefugge si riferiva ingenuamente al fatto che le note delle due scale sono le stesse, allora invece di lanciarsi in considerazioni teoriche di armonia, visto che, come me, anche lui non sembra avere una preparazione che gli consente di trarne qualcosa di utilizzabile nella sua musica, vorrei fare solo questa considerazione del tutto empirica;
Suonando in Do maggiore, puoi uscire dalla tonalità con delle note che non fanno parte della scala, cioè puoi suonare una terza minore, e non ci sta male, una quarta aumentata e colori la frase con una nota blues ecc, se invece suoni in tonalità di Re minore le note alterate che puoi usare sono altre, (per esempio la nota blues sarà il sol diesis e se ci suoni una terza maggiore stona) che daranno comunque alle tue frasi un'impronta caratteristica, diversa da quella in do maggiore.
Anche solo suonando sulle stesse note partendo dalla tonica senti il senso "Minore" o "Maggiore" della melodia, la sequenza degli intervalli porta inevitabilmente a sentimenti diversi anche se si usano le stesse note, una marcia militare va bene in maggiore, una ballad rende bene in minore, senza che questa sia una legge assoluta.
La musica è sostanzialmente fatta da note e intervalli, non solo da note.
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Zkalima dici di non capirne..ma vedo molta armonia pratica in te..........la conclusione a tutto ciò è che secondo mè per parlare di armonia bisognerebbe prima studiarla...è un grande aiuto perchè si ha la cognizione di quello che si fà.... purtroppo molti credono che non serva perchè il sax è uno strumento melodico...altri invece attestano di riuscire a suonare ed ad improvissare ad orecchio pur essendo a digiuno di studio...ma secondo mè la differenza la si sente.... a meno che come Zkalima non si abbia perlomeno una sensazione pratica di quello che si fà ed aggiungendo un pò di orecchio e di intuizione si arrivi a risultati decenti comunque.........un conto è suonare un'accordo partendo dal do...un conto è partire con il re........gli accordi bisogna guardarli in verticale in triadi, tetradi ecc... e non sviluppati in scala orizzontale è qui il succo di tutto il discorso....ma poi come giustamente dice Tzadik subentrano tante altre cose che vanno necessariamente studiate per capirci qualcosa....
Uno strumento più facile nooo? No!!!!!
:lol:Originariamente Scritto da tzadik
Composizione di due "Terze", ingegnè, "Terze" non "Triadi". La "composizione di due triadi" sarebbe un accordo costrituito da 6 (sei) note (se le due triadi in questione non hanno note in comune) mentre una triade è la composizione di tre note ovvero di due intervalli (normalmente terze, ma non necessariamente, vedi, a puro titolo di esempio, i fondamenti dell' armonia quartale).
Ma con chi hai studiato armonia, ingegnè, con il prof. di Meccanica delle Macchine o con quello di Scienza delle Costruzioni? :lol:
Saxforum's MILF
Bee Yourself
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E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"
re minore, pensa che anch'io, studiando i primi capitoli del Piston e del Pozzoli ho capito che armonizzando per terze la scala maggiore (ad es. Do) si ottiene, sul secondo grado un accordo minore con la settima minore (nell' esempio, Re minore) e 'sti infingardi si sono appropriati di una convenzione dell' Aebersold e mica lo dichiarano! Fetenti...Originariamente Scritto da re minore
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Aho qui si parla di re minore... potro' dire di essere un esperto in materia o no? :lol:
Scherzi a parte, credo sia il caso di spendere due parole per cercare di chiarire un concetto molto importante.
Comincio citando zkailmaLa domanda iniziale, infatti, era riferita alle scale / modi C ionico (aka C maggiore) e D dorico. Qui le note sono effettivamente le stesse. Ma l'assunzione implicita era che gia' qualcuno avesse potuto determinare, con qualche sistema, che si tratta delle scale di C maggiore e D dorico. La qual cosa non e' cosi' banale come si puo' pensare: infatti non basta che sullo spartito appaiano gli accordi di C maggiore o D-7 perche' questo succeda.Originariamente Scritto da zkalima
La domande "cosa ci suono sopra un D-7? Posso suonare come se fosse un C maggiore?" nella loro semplicita' possono essere fuorvianti.
La relazione scala/accordo va capita bene: lo stesso accordo C (Do/Mi/Sol/Si) appare al I grado della scala di C maggiore ed al IV grado della scala di Sol maggiore. L'accordo e' lo stesso, la scala no: la scala di C maggiore ha il Fa naturale mentre quella di Sol ha il Fa#. Allora io sto improvvisando *in un brano tonale* e il pianista suona un C maggiore. Improvvisando devo prendere il F naturale o il F#? Per saperlo devo esaminare la struttura armonica del brano, e capire il contesto in cui e' usato l'accordo di C maggiore. Ci saranno casi in cui e' inequivocabilmente usato all'interno di una scala di Do ed altri inequivocabilmente in scala di Sol. Ed altri ancora in cui entrambi i contesti sono possibili. Stesso discorso per il D-7, che puo' apparire all'interno di diverse scale maggiori e minori.
In un brano modale, invece, non ho bisogno di "esaminare la struttura armonica del brano" perche' il brano non ha centri tonali esterni agli accordi che di volta in volta vengono suonati: l'accordo D-7 "E'" la scala. Ma l'accordo, non determinando la scala, lascia liberta' di scelta al solista. In un brano modale se appaiono 4 misure in D-7 molti sceglieranno di improvvisare su D dorico, ma questa non e' l'unica scelta possibile e la struttura armonica del brano non permette di discriminare tra le possibili alternative. Quindi, ne consegue, e' lecito fare scelte diverse. Come dicevo prima e' lecito ma bisogna condividerle: qualsiasi modo io scelga per improvvisare (ad esempio D frigio su un D-7) il pianista ed il bassista o si limitano alle note dell'accordo oppure debbono capire al volo la mia scelta e suonare di conseguenza. Oppure, e personalmente mi sembra piu' consigliabile, ci si mette semplicemente d'accordo prima di iniziare a strimpellare.
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Eccomi, sono stato ad ascoltare in silenzio in quanto ho tutto da imparare,
Dunque, qualche cosa mi sta entrando in testa. Intanto preciso, come qualcuno ha intuito, che con la mia ignoranza ed ingenuità pensavo si potesse ragionare SOLO di MELODIA riferita alla tonalità su cui si basa; pensavo si potesse ragionare di ACCORDi dopo. E perchè no?
Partendo da ciò penso di aver capito: una melodia ruota intorno ai gradi I-III-V-(VII) della scala i quali eseguiti spesso in battere caratterizzano fortemente la melodia. Se mi trovo quindi sulla scala di Dm dorica tali gradi saranno le note D-Fa-La-(Do) mentre sulla scala di C magg esse saranno C-E-G-(B) con evidente diversa caratterizzazione del brano. Questo ho capito e mi soddisfa. E' cosi?
nubechefugge
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Sono stato poco chiaro... :zizizi))Originariamente Scritto da phatenomore
http://it.wikipedia.org/wiki/Triade_(musica )
Originariamente Scritto da phatenomoreIn armonia classica, la scala minore è basata sulla scala eolia (TSTTSTT) non sulla dorica (TSTTTST).Originariamente Scritto da tzadik
Infatti la pentatonica minore di Am partendo dalla seconda nota della scala (pentatonica minore di A) diventa una pentatonica maggiore di C: A C D E G A ---> C D E G A C
(o anche il contrario, indifferente)
Yes! :zizizi))Originariamente Scritto da nubechefugge
:lol:
No, Nube.Originariamente Scritto da "tzadik
E' meglio se interpreti al contrario: Non ti "troverai mai sulla scala" ma ti troverai su un accordo, dato il quale, potrai scegliere una scala ed una suddivisione ritmica della tua frase (contenuto melodico) che metta in evidenza le note dell' accordo stesso(tessuto armonico) o un' altra che tende a spostare il centro tonale altrove. In questo caso, però, è fondamentale sapere in anticipo dove vuoi andare a cadere.
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Yes! :zizizi))[/quote]Originariamente Scritto da nubechefugge
Grazie, mi basta questo, intanto mi tolgo la più grossa (di ignoranza) :D-:
Quindi, per me, possiamo chiudere.
Grazie.
nubechefugge
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Nube, ho postato leggermente dopo il tuo ultimo... prova a leggermi...
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Sì certo, capisco........ritornando al discorso degli accordi, è più giusto ragionare come tu consigli. Io, proprio per evitare elucubrazioni troppo profonde e tecnicistiche (per carità, perchè chi è preparato.........) volevo restare sul discorso melodico puro e semplice, "dimenticando" che esiste (eccome se esiste) la linea armonica.Originariamente Scritto da phatenomore
nubechefugge
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