Sullo studio a memoria non ci sono dubbi. Ovviamente ora non pratico le scale con il testo davanti, ma quando le ho dovute studiare all'inizio era altrettanto ovvio che dovessi leggerle (altrimenti non avrebbe neppure senso scrivere un testo presentando tutte le scale).
Il Londeix l'ho trovato ottimo, davvero. In merito alla reperibilitÃ* delle scale, sarebbe stata garantita (forse addirittura migliore, per come ragiona la MIA forma mentis) anche dalla successione cromatica.
Poi non mi voglio fossilizzare sulle "quisquilie" (sono d'accordo con te che non è questo il punto e vi abbiamo giÃ* dedicato troppe righe): quanto ho scritto nei messaggi precedenti era proprio per sottolineare un errore nel MIO approccio allo studio in passato. Ho voluto riportare un'esprienza che spero possa essere utile per tutti, come esempio da NON ripetere.
Evidentemente però, visto che tu stesso hai sentito il giusto bisogno di sottolinearlo, tali errori nello studio non sono così infrequenti.
Sottoscrivo in pieno l'importanza dello studio delle scale (con gli obiettivi indicati da Londeix stesso, dai quali personalmente sono ancora ben lontano) e dei benefici che ne derivano, ma ciò è lapalissiano. ;)