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  • Autodidatta

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  • Maestro

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Risultati da 31 a 45 di 67

Discussione: Autodidatta o Maestro?

  1. #31
    Ciao a tutti,
    viste queste grandi discussioni mi piacerebbe provare a fare l'esempio tanto richiesto.
    Premetto che faccio un corso collettivo e un mio compagno, all'inizio, suona tutto storto. Per sorreggere il sax usava il tradizionale laccio che si lega al collo.
    Lui non si accorgeva della sua posizione e gli sembrava giusto così, era però anche brutto a vedersi!
    Il maestro allora gli ha proposto di sostituire il "collare" con un imbragatura. Effettivamente da quando ha comprato l'imbragatura ha cominciato a suonare in una posizione corretta.
    Spero di essere riuscita a dare un esempio di errore difficilmente correggibile da un autodidatta :idea:
    Saluti
    Vale
    "...la musica è il nutrimento dell'anima..."

  2. #32
    Visitatore
    il problema del tuo amico gli avrebbe creato problemi sicuramente in futuro eseguendo passaggi tecnici difficoltosi in un qualsivoglia brano.da li se ne sarebbe comunque accorto o anche per esempio nella facilitè dello stancarsi prima di finire un brano impegnativo.o anche di non durare come gli altri mancando di resistenza.
    e se per caso quel suo modo di suonare invece gli procurava vantaggi.....ahò lasciatelo pendente! :grin:

  3. #33
    Magari se ne sarebbe accorto però non avrebbe ben saputo come risolverlo. È vero che con la buona volontÃ* si sarebbe potuto mettere davanti allo specchio cercando di stare dritto, però penso sia faticoso e si possa facilmente ricadere in tentazione. Avendo un maestro ha potuto risolvere velocemente e comodamente il problema. (che conversazione difficile, saxello è aggueritissimo!!!! )
    Saluti a tutti
    Vale
    "...la musica è il nutrimento dell'anima..."

  4. #34
    Visitatore
    Secondo me, sono due approcci che possono coesistere: con il maestro si inizia a suonare lo strumento e si correggono tutti i propri errori, anche se con il passsare del tempo, sono convinto che, suonando spesso a casa e in concerto, si riesce ad imparare (o scoprire?) qualcosa di nuovo da soli, come "autodidatta".

  5. #35
    Beh, uno dei vantaggi dell' autodidatta è che può suonare quello che vuole, nel senso che se uno va a lezione deve studiare ciò che gli viene assegnato e non rimane molto tempo (soprattutto a quelli come me che dopo mezz'ora hanno le labbra come un pallone... :cry: ) per fare altro.
    Se uno va a lezione però viene corretto e aiutato per ottenere risultati migliori, l'autodidatta no.
    La lunga estate è comunque un momento in cui uno si può sbizzarrire e divertirsi un po' suonando ciò che vuole!
    Vale
    "...la musica è il nutrimento dell'anima..."

  6. #36
    ho tirato un pò su l'autodidattismo :lol:

    essere autodidatta non è ne sbagliato ne giusto, è sicurmante più difficile, l'unica cosa che serve è maggior forza di volontÃ*...ma non c'è storia l'appagamento è molto maggiore...

    personalemte è 11 anni che studio clarinetto, prima privato e poi conservatorio...e infine ho dovuto staccare per l'universitÃ* ovviamente i frutti li ho avuti in minor tempo...e adesso per migliorare fatico molto.

    però da autodidatta ho imparato la chitarra e ora il sax...
    e ogni gradino che salgo mi sento un grande...
    ho imparato a registrarmi e risentirmi...così mi ascolto, studio spesso davanti allo specchio...e soprattutto ascolto tanto tanto tanto, suonare è come imparare una lingua straniera...si deve ascoltare!

    Ho deciso per "l'autodidattismo" dopo aver imparato la respirazione diaframmatica solo cn alcune nozioni apprese qua e la..e soprattutto ascoltando il proprio corpo, se uno vuole può far tutto!!

    ciaoo
    tenore: Selmer III
    Guardala MBII
    Rico 2.5

  7. #37
    Sul fatto delle soddisfazioni sono pienamente d'accordo, l'ho constatato quest'estate. Non mi erano stati assegnati compiti precisi, però mi era stato detto di comprare un libro e di suonare alcuni pezzi tratti da lì. È stato bello perchè quando poi sono riuscita a suonare un pezzo con la base (dopo tanto duro lavoro) :saxxxx))) mi sono sentita molto soddisfatta. Visto che però i miglioramenti sono molto più rapidi ed evidenti se si prende un maestro... perchè no? :grin:
    "...la musica è il nutrimento dell'anima..."

  8. #38
    Visitatore
    sono daccordo con te vale

  9. #39
    Wow, dÃ* soddisfazione quando qualcuno dice di essere d'accordo con te, grazie!
    Comunque il mio consiglio rimane quello di prendere un maestro, almeno all'inizio in modo da avere un'impostazione corretta, che è la base per suonare senza problemi (sia musicali ma anche del fisico)
    "...la musica è il nutrimento dell'anima..."

  10. #40
    Visitatore

    Maestro

    Non mi piace l'idea di fare autodidatta perchè preferisco avere qualcuno che mi giudichi e che mi corregga.... :oops:

  11. #41
    Visitatore
    Secondo me la questione è VERSO DOVE si vuole andare (visto che non si arriva mai, in ogni cosa della vita).

    Io ho scelto di percorrere la strada battuta (non per questo più facile). C'è poi chi decide di passare per campi. Quest'ultima opzione è sicuramente più eccitante...ma...ho solo un ma:
    Perchè? Perchè passare per campi se hai tante strade da scegliere? A che pro? Per vantartene? Perchè pensi di arrivare prima?
    Sicuramente per campi si passa dove nessuno è stato. Per questo grandi autodidatti sono diventati famosissimi: hanno percorso una strada nuova che poi è stata accettata.
    In generale però questa strada, secondo me, è solo illusoria.
    Certo, un'autodidatta può fare meglio e prima di un'altro istituzionalizzato, ma 1000 autoditatta non possono fare prima e meglio di 1000 con maestro. Sia nel classico che nel jazz.

    Questo è il mio parere.
    Posso solo consigliare a chi non lo ha di trovarsi un ottimo insegnante.

  12. #42
    Visitatore
    Ho votato per l'autodidatta, ma preferirei specificare il mio pensiero.

    Ho studiato 4 anni il flauto traverso: 3 nella mia scuola media e 1 alla Civica di Milano. Tutto con il maestro.
    Odio la scuola, i compiti, studiare... suonare dev'essere piacere, non compiti.
    Credo il maestro serva all'inizio perchè, almeno a me, mi servono delle dritte, la postura delle mani, l'intonazione, suggerimenti per esercizi base... non nasciamo tutti intelligenti e capaci di capire da soli i nostri errori. Ci sono cose che a volte non capiamo e il maestro e le può spiegare.
    Il maestro penso sia utile all'inizio, perhcè ioa vrei paura ad iniziare da sola, non saprei da che parte cominciare O.o Una volta che si è arrivati ad un livello discreto passerei all'autodidatta suonando cose via via più difficili o più belle allenandomi come meglio posso

  13. #43
    Secondo me iniziando con un maestro ben qualificato si impara meglio, ma oltre a questo si ha la (quasi)certezza di imparare a dovere la postura e il buon uso dello strumento. Suonando da autodidatta non si garantisce sempre un buon esito...
    A. Selmer SAII 80 (1991)
    Francois Louis Spectruoso Signature SP205

    T. ​Buescher True Tone stencil (192x)
    Pillinger NYT HB 8 reworked by SB

  14. #44
    Visitatore
    Penso che l'ideale sia una combinazione delle due cose.. la voglia di imparare da soli unita a un maestro che sappia essere una guida e non una gabbia.

    Io tendo fortemente all'autodidattismo in tutto, ma col sax dopo qualche tentativo ho rinunciato e ho trovato un maestro perche' non riuscivo a capire da solo se l'applicazione che stavo tentando delle teorie che avevo raccimolato con i miei mezzi era corretta.

    Non dico che non ne sarei potuto uscire da solo, ma ci sono molte variabili difficili da controllare all'inizio, sull'impostazione e sull'imboccatura per esempio.. e' abbastanza facile accorgersi che si sta sbagliando, (non ti vengono le note e/o muori nel tentativo di emetterle) ma e' molto piu' complicato capire cosa si sta sbagliando.

    Poi a me per esempio riesce difficile capire se in una cosa nella quale trovo grandi difficolta' il problema e' che sto' sbagliando qualcosa di fondamentale nella tecnica oppure manco semplicemente di esercizio.. Cosa faccio, continuo a esercitarmi cosi' col risultato di sprecare tempo e sforzi su qualcosa di fondamentalmente sbagliato o continuo a cambiare tattica rischiando di rimandare continuamente l'esercizio che in realta' e' quello che mi manca?

    Cmq avere un maestro non significa per quanto mi riguarda seguirlo passivamente o farmi condizionare in tutto... se mi dicono di fare qualcosa ma non me lo spiegano e non mi convincono non riesco proprio a farlo! E' cmq cerco sempre di andare oltre quello che mi dice il maestro, non di fare SOLO quello che mi dice il maestro... in ogni caso, e' piu' importante capire perche' ricevi una certa indicazione che l'indicazione stessa.

    Per me ti serve un maestro quanto ti avvii, quando (se) ti blocchi e quando hai bisogno di conferme, pero' ci sono tante cose che puoi anzi DEVI impegnarti a scoprire da solo, altrimenti non vai da nessuna parte.

    In pratica sono un autodidatta con un maestro che funge da ulteriore fonte d'informazione dalla quale attingo...

  15. #45
    Visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Enicon
    Penso che l'ideale sia una combinazione delle due cose.. la voglia di imparare da soli unita a un maestro che sappia essere una guida e non una gabbia.

    Io tendo fortemente all'autodidattismo in tutto, ma col sax dopo qualche tentativo ho rinunciato e ho trovato un maestro perche' non riuscivo a capire da solo se l'applicazione che stavo tentando delle teorie che avevo raccimolato con i miei mezzi era corretta.

    Non dico che non ne sarei potuto uscire da solo, ma ci sono molte variabili difficili da controllare all'inizio, sull'impostazione e sull'imboccatura per esempio.. e' abbastanza facile accorgersi che si sta sbagliando, (non ti vengono le note e/o muori nel tentativo di emetterle) ma e' molto piu' complicato capire cosa si sta sbagliando.

    Poi a me per esempio riesce difficile capire se in una cosa nella quale trovo grandi difficolta' il problema e' che sto' sbagliando qualcosa di fondamentale nella tecnica oppure manco semplicemente di esercizio.. Cosa faccio, continuo a esercitarmi cosi' col risultato di sprecare tempo e sforzi su qualcosa di fondamentalmente sbagliato o continuo a cambiare tattica rischiando di rimandare continuamente l'esercizio che in realta' e' quello che mi manca?

    Cmq avere un maestro non significa per quanto mi riguarda seguirlo passivamente o farmi condizionare in tutto... se mi dicono di fare qualcosa ma non me lo spiegano e non mi convincono non riesco proprio a farlo! E' cmq cerco sempre di andare oltre quello che mi dice il maestro, non di fare SOLO quello che mi dice il maestro... in ogni caso, e' piu' importante capire perche' ricevi una certa indicazione che l'indicazione stessa.

    Per me ti serve un maestro quanto ti avvii, quando (se) ti blocchi e quando hai bisogno di conferme, pero' ci sono tante cose che puoi anzi DEVI impegnarti a scoprire da solo, altrimenti non vai da nessuna parte.

    In pratica sono un autodidatta con un maestro che funge da ulteriore fonte d'informazione dalla quale attingo...
    Concordo pienamente...

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