Originariamente Scritto da
Enicon
Penso che l'ideale sia una combinazione delle due cose.. la voglia di imparare da soli unita a un maestro che sappia essere una guida e non una gabbia.
Io tendo fortemente all'autodidattismo in tutto, ma col sax dopo qualche tentativo ho rinunciato e ho trovato un maestro perche' non riuscivo a capire da solo se l'applicazione che stavo tentando delle teorie che avevo raccimolato con i miei mezzi era corretta.
Non dico che non ne sarei potuto uscire da solo, ma ci sono molte variabili difficili da controllare all'inizio, sull'impostazione e sull'imboccatura per esempio.. e' abbastanza facile accorgersi che si sta sbagliando, (non ti vengono le note e/o muori nel tentativo di emetterle) ma e' molto piu' complicato capire cosa si sta sbagliando.
Poi a me per esempio riesce difficile capire se in una cosa nella quale trovo grandi difficolta' il problema e' che sto' sbagliando qualcosa di fondamentale nella tecnica oppure manco semplicemente di esercizio.. Cosa faccio, continuo a esercitarmi cosi' col risultato di sprecare tempo e sforzi su qualcosa di fondamentalmente sbagliato o continuo a cambiare tattica rischiando di rimandare continuamente l'esercizio che in realta' e' quello che mi manca?
Cmq avere un maestro non significa per quanto mi riguarda seguirlo passivamente o farmi condizionare in tutto... se mi dicono di fare qualcosa ma non me lo spiegano e non mi convincono non riesco proprio a farlo! E' cmq cerco sempre di andare oltre quello che mi dice il maestro, non di fare SOLO quello che mi dice il maestro... in ogni caso, e' piu' importante capire perche' ricevi una certa indicazione che l'indicazione stessa.
Per me ti serve un maestro quanto ti avvii, quando (se) ti blocchi e quando hai bisogno di conferme, pero' ci sono tante cose che puoi anzi DEVI impegnarti a scoprire da solo, altrimenti non vai da nessuna parte.
In pratica sono un autodidatta con un maestro che funge da ulteriore fonte d'informazione dalla quale attingo...