Mi dispiace ma resto della mia idea: il mestiere del musicista è fatto di imprenditorialitÃ* e l'imprenditorialitÃ* prevede una grossa percentuale di precarietÃ*. La possibilitÃ* di avere una stabilitÃ* nella propria carriera di artista è data dalla preparazione e dalla capacitÃ* di rinnovarsi di un artista e io sinceramente ne so qualcosa visto che praticamente di mestiere suono e con questo mestiere ci campo e mi ci sono costruito una famiglia. Tutto ciò com mille difficoltÃ* e con sacrifici enormi, primo fra tutti quello di essere emigrato in francia per un periodo.
Purtroppo se non si accettano questi presupposti non si può aspirare a nulla cha abbia a che fare con il mestiere del musicista in quanto come giÃ* detto questi non sono tempi di "vacche grasse" e star li a sperare nella "manna" che piove dal cielo sotto forma di impieghi e posti di lavoro non mi sembra sensato. Come dice il saggio: "aiutati che Dio t'aiuta!".
Anche perchè, come giÃ* detto, la maggiorparte dei posti di lavoro creati dalle "istituzioni italiane", essendo assegnati in modo tuttaltro che meritocratico e venendo intesi più come "merce di scambio", non garantiscono ne qualitÃ* del servizio ne efficenza. E lo vediamo tutti i giorni con i conservatori che non funzionano, con le bande di stato che non garantiscono un livello alto e così via.
Non che a me non piaccia l'idea di insegnare in un conservatorio, tuttavia visto che non ci sono possibilitÃ* a causa di politiche sconsiderate e a causa di un concetto distorto delle istituzioni (comprese le bande di stato), preferisco continuare a suonare suonare suonare e a fregarmene di tutto e tutti!!!