Ciao, ho sentito parlare , a proposito di improvvisazione, che i jazzisti più agguerriti usano anche i cosiddetti modi esterni, cioè modi estranei alla tonalitÃ* in cui si sta suonando. Ovviamente il tutto nelle dosi giuste, suppongo. Qualcuno mi sa dare qualche ragguaglio? Cosa c'è di "scientifico" nel loro uso? E' tutto basato solo su sostituzioni di accordi, ma con che criteri?
Attendo notizie. Ciao!