Mi capita abbastanza spesso che mi chiedano se sono fissato con coltrane, se ascolto solo i suoi pezzi...
ovviamente non è così, ascolto tanta altra roba, restando sui saxofonisti mi vengono in mente Brecker, berg, getz, mintzer, liebman, dexter, rollins, parker, hawkins, jarman, shepp, webster, shorter, mobley, braxton, gato barbieri, massimo urbani, sanders, ayler, ma anche i moderni steve coleman, redman,tim berne, carter, ovviamente l'alieno Chris Potter, evan parker, tony malaby, benney, john zorn, cigalini, ionata, cisi, bittolo bon, marco cerri ciommei, tonolo, ottaviano, marco colonna e tantissimi altri, mentre coltrane solo in certi periodi, magari dopo mesi e mesi lo rimetto a palla...
Ma c’è qualcosa che tendenzialmente mi tiene lontano da tanta grande musica dell’attuale: da una parte la spettacolarizzazione spesso eccessiva del tutto (appunto lo spettacolo), tipico delle esibizioni e non della comunicazione dell’arte, dall’altro è la distanza da chi usufruisce o dovrebbe usufruire della musica esposta, in questo il tutto molto simile a quella degli eventi “classici”, quello che potrebbe esere definito “jazz da camera”, due fatti contrastanti ma che, a volte insieme, a volte o l’uno a l’altro, contraddistinguono gli avvenimenti musicali degli ultimi decenni.
Non significa affatto che la musica degli ultimi decenni non sia buona, tutt'altro, è invece il come viene proposta e l'atteggiamento di molti musicisti che non condivido.
Una cosa, invece, contraddistingue in particolare, l'esperienza del sentire il coltrane della seconda parte della carriera (61-67?), in un continuo crescendo di emozioni e ricerca ed è proprio il fatto che, ascoltando si vive... un' esperienza, sempre diversa, sempre coinvolgente, a volte talmente potente da isolarmi dal mondo circostante (può essere pericoloso se sto guidando!!) non un solo semplice pur gradevolisssimo e a volte esaltante ascolto che trovo con migliaia di altri artisti.
Anche con altri è possibile, penso a certe cose di barbieri, ayler, shepp, sanders, il nostro marco colonna (andate a sentirlo!!), musica estremamente spirituale che accomuna questi artisti al mito e ciò che vorrei è suonare NON come questi, non per forza i loro brani, anzi, ma lo spirito, il coinvolgimento e l’intensità emotiva potrebbero esserne comune.
Vorrei che fosse un’esperienza eventualmente anche faticosa, che lasci un enorme quantità di interrogativi, di sudore psicologico e fisico sia nei musicisti che la eseguono, sia nel pubblico o nell'ascoltatore se da disco, un ARTE DA CONQUISTARSI.