Di solito è un rischio... siamo tutti d'accordo sul fatto che affinchè uno strumento funzioni devono verificarsi condizioni ben determinate e oggettive.
Per funzionare meglio ci sono di nuovo alcune condizioni che sono comunque oggettive.
Però non dipendono dal fatto che il riparatore sappia suonare...
Il rischio è che poi il punto di vista del suonatore vada a confondersi con il punto di vista del riparatore... che poi generalmente genere problemi di comunicazione
È come dire che un meccanico o un ingegnere che lavorano nel mondo della Formula 1 sono in grado di guidare quei veicoli... di solito non è mai così (è un caso estremo... ma rende l'idea).
E viceversa...
Basta chiedere in giro... a chi è della zona, no? ;)
Personalmente ho verificato quello che a me interessava conoscere per farmi un'idea... fate anche voi con le vostre fonti. Senza malizia, eh.
Io comunque non sto sminuendo nessuno...il tzadik-pensiero è già enunciato: come viene garantito che chi o coloro che tengono i corsi siano effettivamente professionisti competenti?
Lo dico perchè il livello medio dei riparatori in Italia non è altissimo... ma non perchè non ci siano bravi tecnici ma perchè ci sono tanti tecnici canaglia e tecnici macellai.
Bisogna fissare un benchmark qualitativo, universalmente accettato... che su lavori artigianali è valutabile ma non universalmente.
Poi dipende anche dal cliente (del riparatore): ad alcuni vanno bene lavori di una certa qualità, finchè per sbaglio o per caso scoprono che c'è gente ancora più competente e quindi l'astina si alza e la gente capisce che c'è sempre margine per migliorare.