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Discussione: Metronomo... a piede!

  1. #16

    Re: Metronomo... a piede!

    ok, ma è da vedere se dondolare affatica o fa riposare.
    Ti ricordo lo svenimento al giuramento, dei militari sull'attenti.
    I problemi del basso rachide sono spesso dovuti a movimenti a freddo e non a muscoli scaldati.
    Dondolare = riscaldare. Se poi sei stanco... :D ti fermi.
    6 ore con il baritono mi sembrano tantine per una mamma di fattura minuta, sia dondolante sia statuaria, che ne dici? :lol:
    Parliano in generale o consideriamo il nostro interlocutore?

    l'uomo talvolta si identifica con il suo cervello o con il proprio cuore.
    Lo trovo assurdo. Ascoltiamo il nostro corpo, siamo sempre noi, non c'è separazione.
    Se correggersi significa snaturarsi, preferisco la S della mia colonna, storta per natura.
    ancia: si
    becco: si
    legatura: si
    sax: alto
    __________________ogni cosa che fai è la tua firma

  2. #17

    Re: Metronomo... a piede!

    dal mio punto di vista l'esempio dei militari è più calzante rispetto ai chitarristi.
    tieni conto però che mi riferivo proprio allo studio della postura.
    non credo ci sia un insegnante che sia degno di tale nome che insegni a stare rigidi .
    la rigidità è il primo nemico del sax e del suono.
    (sia essa del viso con smorfie ed affini, sia del resto del corpo ,dagli arti a tutti il resto).
    in questo senso il militare che sta sull'attenti è un esempio in negativo (con il sax la postura è molto diversa da questa posizione, più vicina alla posizione di riposo anche se non la ricordo bene :lol: )

    al contrario si impara con il tempo a stare ben piantati per terra però a stare rilassati.
    Bird e Trane sono stati con il loro esempio un ottimo riferimento.
    anche le braccia devono stare rilassate e sostenere il meno possibile .

    non ricordo bene ma credo che Trane stesso non andasse fiero del periodo in cui faceva rhythm and blues e per far scena dovesse muoversi.

    il problema è che un principiante non ha per nulla chiaro il rapporto con il sax dal punto di vista del peso e della posizione rispetto al corpo ed al viso (l'angolo ) quindi è molto rischioso consigliare di dondolare o addirittura danzare o saltare.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #18

    Re: Metronomo... a piede!

    Leggo un sacco di cose interessanti qui, provo a dire anche la mia.

    Secondo me il piede può essere molto utile all'inizio per "orientarsi sul tempo".
    In realtà è una cosa completamente diversa dallo sviluppare una buona concezione del tempo intesa come cadenza regolare dell'unità di movimento che dovremo poi arrivare ad ottenere sviluppando invece il nostro "clock interno" indipendentemente da tutto.

    Esistono tanti soggetti che, pur avendo capito perfettamente le figure ritmiche basilari, si trovano spesso a "girare il tempo" strada facendo. A volte addirittura semplici studi di meccanismo tutti in ottavi o in terzine inducono questi soggetti a "ribaltare il tempo" perchè quasi sicuramente certi passaggi rievocano frammenti melodici familiari acquisiti in passato (spesso nell'infanzia) il cui posizionamento ritmico all'interno della misura però non è analogo ma anzi differisce negli accenti e quindi tutto il senso della frase viene così alterato rispetto alla realtà dello spartito.

    Il movimento del piede dovrebbe aiutare a collocare le note nella giusta posizione all'interno della misura in modo da avere sempre un riscontro fisico su quali note devono cadere sul beat e quali altre posizionarsi diversamente, anche rallentando nel caso di passaggi difficili ma senza mai "girare il tempo" o perdere/aggiungere pezzi per strada. Per fare un esempio: alcune figure ritmiche come la successione continua di sincopi vanno secondo me interiorizzate fisicamente prima di poterle provare con il metronomo; l'attitudine ad iniziare un suono "in levare" e a prolungarlo "sul battere" in un ciclo continuo credo sia fondamentalmente un'abilità psicomotoria che va allenata cercando in prima istanza "il senso" di quello che va fatto più che la precisione metronomica che andrà cercata successivamente. Il piede - come una piccola oscillazione del corpo o anche soltanto una leggera flessione di un ginocchio - essendo un elemento fisico può aiutare a relazionare la figura ritmica ad una produzione "interna" del beat. In pratica si impara a generare simultaneamente sia la figura ritmica (la serie di sincopi) che l'unità di movimento che costituisce la "griglia di riferimento" in un sistema di relazione dove si controllano direttamente entrambi gli elementi, diversamente dal cercare di "adattare" la figura ad un tempo esterno fornito dal metronomo.

  4. #19
    lanzafame
    Visitatore

    Re: Metronomo... a piede!

    Metti per esempio che suoni in un orchestra, chi ti sta vicino potrebbe andare fuori tempo vedendo il tuo piede muoversi, io lo sconsiglio sempre ai miei allievi, il tempo si batte in mente.

  5. #20

    Re: Metronomo... a piede!

    Citazione Originariamente Scritto da lanzafame
    Metti per esempio che suoni in un orchestra, chi ti sta vicino potrebbe andare fuori tempo vedendo il tuo piede muoversi, io lo sconsiglio sempre ai miei allievi, il tempo si batte in mente.
    Beh, si presume che se uno suona in un'orchestra abbia già superato da un bel pezzo la fase in cui familiarizzare con le varie figurazioni ritmiche. Come dicevo il piede può servire in una fase iniziale di apprendimento e può essere magari ripreso quando ci si trova di fronte a qualche figura ritmica complicata ma solo per il tempo necessario all'assimilazione.

  6. #21

    Re: Metronomo... a piede!

    Esatto,non dimenticate che chi ha aperto il post è una principiante.L'uso del piede che il mio maestro invita a fare è proprio quello descritto da Davide.

  7. #22

    Re: Metronomo... a piede!

    peccato però che chi non ha ancora sviluppato un senso ritmico sufficiente spesso non riesce a coordinare le azioni del suonare con il movimento del piede. Ho notato che molto spesso chi ha questi problemi non riesce a garantire una regolarità ritmica sufficiente e il risultato è quello di peggiorare soltanto la situazione.
    Utilizzando l'esercizio con la cosiddetta "passeggiata" si è obbligati ad essere regolari (provate a camminare con due velocità diverse e ditemi se non è più semplice camminare con passo regolare) di conseguenza si tende ad eliminare la "casualità" di dover gestire un movimento "alieno" alle nostre abitudini come quello di alzare ed abbassare ritmicamente un piede.
    Inoltre battere il piede è un difetto come già segnalato che può arrecare disturbo agli altri musicisti e, credetemi, ci sono tanti professionisti e semi-professionisti che non avendo preso di petto il problema se lo portano avanti fino in età avanzata arrecando disturbo agli altri, senza contare poi che tali movimenti risultano udibili se si suona in un palco di legno e/o con amplificazione.

    In primis occorre CAPIRE il ritmo e la suddivisione, e per questo suggerisco un ottimo testo di solfeggio di un grandissimo compositore del novecento: "Teoria musicale e Solfeggio" di Paul Hindemith il quale propone un approccio allo studio del ritmo molto più naturale volto a interiorizzare le suddivisioni mediante esercizi pratici (addirittura i primi esercizi non richiedono nemmeno la lettura di uno spartito, ma credetemi, sono tutt'altro che semplici). Di sicuro ci saranno anche altri testi, magari indirizzati a un pubblico di percussionisti/batteristi che varrebbe la pena consultare.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  8. #23

    Re: Metronomo... a piede!

    Parafraso il Davidone Nostro, chiedendomi come, lo stesso organismo (non parliamo solo di "testa" se non qualcuno si lamenta) che non abbia interiorizzato un 4/4, possa esteriorizzarlo in modo preciso attraverso il battito del piede (o di una danza tribale, o di una capoeira... ecc)?

    Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?

    Certo il citato Hiram Bullock è divertente, ma guarda caso è costretto ad usare il tap quando si sdraia e non ha certo problemi di emissione quando finge di sbadigliare...

    Finchè non mi prenderà il fuoco della poliritmia istintuale continuo a preferire il suddetto corso di pole dance al night sotto casa.
    Saxforum's MILF
    Bee Yourself
    Fatti non foste a viver come il_dario
    Reedbreaker spacca!
    E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"

  9. #24

    Re: Metronomo... a piede!

    Citazione Originariamente Scritto da phatenomore
    Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?

    Finchè non mi prenderà il fuoco della poliritmia istintuale continuo a preferire il suddetto corso di pole dance al night sotto casa.
    :bravo:
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  10. #25

    Re: Metronomo... a piede!

    Sempre più interessante!
    Vorrei commentare un passaggio di LisaBee secondo me importante.
    Citazione Originariamente Scritto da LisaBee
    (...) Ma saper stabilire un qualsiasi tipo di interconnessione tra un ritmo interno, che ho nella mia testa, e uno dato da un elemento esterno, non è per niente scontato.
    Forse, nel caso del metronomo, il discorso potrebbe essere meno problematico, perchè si cerca di farsi influenzare da qualcosa di esterno.
    Tuttavia noi tutti lo odiamo, il più delle volte...:D
    Ci sarà pure un motivo? (...)
    La sofferenza nei confronti del metronomo può essere un indicatore del fatto che si "subisce" il tempo come un condizionamento esterno quando invece il click dovrebbe coadiuvare il nostro timing interno aggiungendo semplicemente un fattore di precisione assoluta. Insomma: il metronomo come un amico affidabile e non come un cancello elettrico che ti trancia una caviglia se non fai in fretta a passare!

    Consideriamo per un attimo il peso invece che il tempo.
    Frequentando i mercati ortofrutticoli potremo notare usi diversi della bilancia.
    Mettiamo che vogliamo comprare un chilo e mezzo d'uva: i venditori meno esperti metteranno il sacchetto sul piatto della bilancia e lo riempiranno di prodotto un po' alla volta fino a che la lancetta avrà raggiunto 1,5 Kg., anche se questo li costringe a spostarsi diverse volte tra la cassetta dell'uva e la bilancia. Questo è un uso "passivo" della bilancia, dove è lo strumento che determina la quantità, non il venditore.
    Se andiamo invece da un venditore esperto vedremo che quest'ultimo terrà il sacchetto in mano, lo riempirà fino ad un certo punto, si dirigerà verso la bilancia con il sacchetto più un grappolo a parte, peserà il sacchetto ed aggiungerà ancora qualcosina staccando dal grappolo. In questo caso è il venditore a determinare preventivamente il peso (possibilmente in leggero difetto): ogni volta lui usa la bilancia come strumento di riscontro della sua percezione del peso "raffinando" soltanto il risultato finale.
    Sono due mondi diversi, come la differenza che c'è tra "seguire" il tempo e "stare" sul tempo.

  11. #26

    Re: Metronomo... a piede!

    Citazione Originariamente Scritto da phatenomore
    Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?
    Non è una guida. Non lo è, non lo può e non lo deve essere, come pure non rappresenta una variabile.

    Per come l'intendo io, il movimento del piede è soltanto la manifestazione fisica del timing personale, un sistema di riscontro da usare in fase d'apprendimento.
    Se il piede viene "disturbato" dalle figurazioni ritmiche che si stanno suonando, questo è solamente la manifestazione palese che il proprio timing non è sicuro o meglio: che non si è ancora raggiunta l'indipendenza tra lo scorrere regolare del beat e le varie ritmiche contingenti. E' una questione di coordinazione prima ancora che di precisione. Non tra il sax e il piede ma proprio dentro la nostra capoccia! E' per questo che sempre più nelle scuole di musica internazionali ad indirizzo moderno si consiglia caldamente - soprattutto ai fiati in quanto per lo più monofonici - di studiare anche la batteria oltre al pianoforte come strumento complementare. Questo perchè lo studio della batteria anche a basso livello stimola fin dall'inizio l'acquisizione del ritmo attraverso il coordinamento motorio, percorso che risulta essere molto redditizio al fine di ottenere una consapevolezza ed una "spendibilità" ritmica superiori.

    Sono pienamente d'accordo che il piede non serva per "andare a tempo" e pure sul rischio di contrarne un vizio, sul fatto poi che arrechi fastidio agli altri direi anche di più: sul palco traballante della "Festa dei Cachi" il nostro pur contenuto battito del piede farà oscillare tutti i leggii dei colleghi disseminandone a terra le parti e rendendoci odiosi per l'eternità :lol: !

  12. #27

    Re: Metronomo... a piede!

    Citazione Originariamente Scritto da davidedalpozzolo
    Se il piede viene "disturbato" dalle figurazioni ritmiche che si stanno suonando, questo è solamente la manifestazione palese che il proprio timing non è sicuro o meglio: che non si è ancora raggiunta l'indipendenza tra lo scorrere regolare del beat e le varie ritmiche contingenti.
    Abbastaaaaaaaaaaa.... se il timing non è sicuro vengono disturbate le orecchie e la sensibilità musicale ben prima di un piedeeeeeeeee!

    Ma de ke stamo a parlà!?
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  13. #28

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    Re: Metronomo... a piede!

    secondo me invece devi pensare a quando fai la pasta.





    Se quando fai la pasta, nell'acqua , il sale ce lo metti dopo averlo pesato in funzione del volume d'acqua della pentola ,ogni volta magari diverso...
    Allora impara a tenere il ritmo col piede.

    Se invece quando cucini le dosi ORMAI le fai ad occhio e / o a naso...e cucini bene
    Allora allenati ed abbi pazienza che tutto viene col tempo

    La pazienza è la virtù dei forti , e dei bravi
    c. Yamaha Yas 275 - Meyer 9 - bg l14sr
    t. Grassi TS 360 - Ottolink 6 - bg l13

  14. #29

    Re: Metronomo... a piede!

    In effetti, non ci crederai, è la prima analogia che mi è venuta in mente!
    Saxforum's MILF
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  15. #30

    Re: Metronomo... a piede!

    Citazione Originariamente Scritto da David Brutti
    Citazione Originariamente Scritto da phatenomore
    Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?

    Finchè non mi prenderà il fuoco della poliritmia istintuale continuo a preferire il suddetto corso di pole dance al night sotto casa.
    :bravo:
    riguardo i tempi dispari poco importa in considerazione del timing.
    il battere il piede (non è rilevante se collegato ad un pedale con gran cassa o su un panno silent, conta la psicomotricità) è un 1/x. Mentre il dondolio è un 2/x entrambi naturali.
    Con il piede sarai sempre dentro, se ti viene bene usarlo, quindi, si tratta di cose prettamente individuali e di rispetto delle attitudini altrui. Con il dondolio in un 5/4 o in un 7/8 ti trovi a cominciare la battuta una volta a destra e l'altra a sinistra o a battuta cominciata ma con frazioni precise (se dondoli bene :D ), come avverrebbe con il piede. Presa consapevolezza anche qui, nessun problema, anzi, c'è un aumento delle potenzialità poichè la psicomotricità è indotta ad essere stimolata su ambo i lati per lo scambio continuo degli accenti, una sorta di potenziamento dell'ambidestrismo su corpo e cervello. I bambini non possono esprimerlo a parole ma adottano mezzi naturali grazie a qualche miliardo d'anni d'evoluzione. Grande fiducia la mia, nella natura umana e molta meno nelle conclusioni troppo cerebrali. Giustamente, qualcuno ha fatto notare che c'è un percorso cui arrivare. Va anche scelto. L'interlocutrice ha il suo. Va considerata nella sua richiesta e nella sua persona. Poco servono considerazioni didattiche buone per una grande aula ma un po' così, impersonali, se si considera di rispondere ad una persona con individualità unica, come quella di ciascuno di noi.
    Se in una filarmonica tutti dondolano, sarà un problema estetico, prima di tutto del direttore e poi per la forma, che può stonare nella ferrea e consolidata sobria tradizione. Ma questo non riguarda chi si esprime in musica. Se una certa cerchia sociale ha optato per il manico della scopa, la giacca e la cravatta e la pettinatura in brillantina, questo non deve necessariamente interferire nella naturalità musicale individuale e nella propria crescita. Non è l'unico modo e proprio a proposito di ritmo qualcosa da dire lo hanno anche le molto mobili etnie africane, spesso i loro musicisti dondolano proprio con gli strumenti a fiato, anche da seduti.
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