Dopo mesi di utilizzo esclusivo del Mark VI settimana scorsa ho ripreso in mano il Borgani.
Le differenze che consideravo piccole al momento dell'acquisto del Selmer sono diventate decisamente "ingombranti".
Oggi apprezzo moltissimo la meccanica del Mark VI che è decisamente più veloce ed immediata. L'escursione dei tasti del Borgani è più lunga e quindi inevitabilmente più lenta al primo impatto.
Le dita sono decisamente più raccolte sul Selmer e fanno sembrare tutto più facile e galvanizzante.
Il peso è un altro punto a favore del Mark VI. Risuonando il Borgani mi sono accorto che il peso affatica leggermente il collo dopo qualche ora di utilizzo. Non che sia pesante ma lo è più del Selmer.
Il suono è diverso. Il Borgani rimane più corposo e pieno, il Mark VI forse con qualche armonico in più sul registro medio. Il volume è decisamente a favore del Borg che ne fa da sempre un punto di forza. Il selmer è decisamente più free-bowling almeno con il Setup che utilizzo io. Oggi dopo un anno di Legère ho ripreso in mano le Giuliani e devo dire che con il Mark VI le sento più adatte e ricche.
Insomma dopo qualche mese posso dire che inizio a capire chi ama davvero il Mark VI. è un sax incredibilmente facile e si adatta facilmente a moltissimi generi. Il mio è del 1962.. Se penso che ha 50 anni rimango davvero stupito di come sia incredibilmente perfetto in meccanica e intonazione!
Il cuore è sempre con il Borgani ma un ventricolo comincia a muoversi a tempo di Selmer. :lol: