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Discussione: "Sfogare" il sax

  1. #31

    Re: "Sfogare" il sax

    In passato abbiamo affrontato questa discussione, ma ora chissÃ* dove sarÃ* :BHO:
    Qualche tempo fÃ* ho deciso di andare un pò a fondo sull'argomento, non di rado ho trovato scritto che l'ottone è un metallo con memoria!
    Propio così, la scienza che studia queste caratteristiche è l'ingegneria metallurgica, e su alcuni testi si trova la spiegazione a questo detto.
    Il reticolo atomico dell'ottone è molto duttile , quando suoniamo le varie frequenze tradotte in vibrazioni (se è slaccato vibra di più) lo attraversano contuinuamente, così nel corso degli anni lo stesso reticolo modifica la sua struttura per facilitare il propagarsi di queste vibrazioni,giusto notare che questo avviene se viene suonato tanto e bene , ne risulta così un sax particolarmente ricco di armonici.
    Nei vintage alla base del pregio stava la lega utilizzata, molto semplice , la seguente battitura a mano non arrecava particolare stress al metallo(facilidando l'azione di modificarsi) le lacche poi serano molto leggere (alcuni non ne avevano propio) si staccavano facilmente specie in quei punti del canneggio dove le vibrazioni sono più forti, ed ecco il sax dei desideri.
    Nella produzione moderna sono stati fatti progressi incredibili sul fronte dell'affidabilitÃ*,maneggevolezza e intonazione ma nalla maggior parte dei casi le parti sono idroformate e le lavorazioni richiedono una lega molto duttile così è aumentata di molto la percentuale di piombo, ottimo per lavorare bene la lastra ma pessimo per il suono, le lacche poi sono talmente spesse che non si staccheranno mai.
    Per i sax moderni parlerei più di assestamento che di sfogare, una sorta di rodaggio che avviene per pad molle e sugheri fÃ* percepire notevoli miglioramenti nell'arco di qualche mese.
    Fortunatamente esistono fabbriche con una produzione quasi del tutto manuale, questa è una gran fortuna anche se le leghe (materia prima)che circolavano 50/60 anni fÃ* non esistono più.
    Mi sembra chiaro che personalmente preferisco i vintage per i suddetti motivi ma rimango dell'opinione che il 70% lo fÃ* chi "soffia".
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  2. #32
    L'avatar di Sax O' Phone
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    Re: "Sfogare" il sax

    Caspita Simone! il reticolo molecolare... Illuminante!
    Grazie!
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  3. #33
    Moderatore L'avatar di Isaak76
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    Re: "Sfogare" il sax

    Quello che dice Simone è verissimo.... aprendo una parentesi che apparentemente non c'entra nulla, ma serve a capire quanto i materiali utilizzati x formare un Sax è parte fondamentale x averne uno stupendo o uno mediocre.
    Per la fabbricazione del Selmer Mark VI (considerato il miglior Sax mai costruito) erano state utilizzate percentuali diverse di materiali (ottone, zinco ect.), quando la fabbrica che produceva queste leghe ha modificato le percentuali (probabilmente x livellare i costi di produzione), la Selmer non è più riuscita a replicare al 100% le prestazioni del Mark VI nonostante siano state ristabilite le percentuali dei materiali modificate.
    Quindi, tornando a noi, lo sfogo di uno strumento, risente molto dal tipo di leghe utilizzate, ed è x questo che, come dice bene Simone, i Sax Vintage si prestano molto bene a modificare la propria "PersonalitÃ*" appunto xchè, oltre a essere costruiti a mano (la maggior parte), sono stati utilizzati materiali "poveri" ,non del tipo che nn valgono niente, ma materiali semplici senza aggiunte dei moderni ritrovati chimici.
    Soprano: Yamaha Yss-475II
    Jody Jazz HR 6* - Selmer S90-180
    Tenore: Yanagisawa T901 + Neck T92 (bronze)
    Vandoren V5 T35 & V16 T7
    WBS M2 7
    Tenore: Grassi Professional '86
    Otto Link STM 6*
    WBS VT1W 7 (copia Dukoff Hollywood Zimberoff 7)

    La musica è la tua propria esperienza, i tuoi pensieri, la tua saggezza. Se non la vivi, non verrà mai fuori dal tuo strumento.
    Charlie Parker

  4. #34

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    Re: "Sfogare" il sax

    L'idea di registrarsi non e' male ma personalmente non credo che funzioni nel mio caso.
    Dal basso del mio livello posso tranquillamente scrivere provo a suonare almeno un ora tutti i giorni e se per qualche motivo non suono per 2 0 3, be' faccio passi indietro come i gamberi.
    Io mi sono fatto un paio di video ma + che altro per sentire eventuali differenze avendo recentemente cambiato il becco.
    parlando solo del sax, la faccenda e' complicata perche' e' un po come quando il nostro maestro di turno ci soffia dentro, sentiamo un suono + pieno in generale ma la differenza e' chi lo soffia.
    Fisica a parte, voglio credere che un po' il sax cambia (speriamo in meglio), sarebbe un po' la conferma che riusciamo a interagire un po' di + di quello che pensiamo, come uno scambio sincero di opinioni tra amici, alla fine ci sentiamo tutti ricchi.
    "Music washes away from the soul the dust of everyday life."
    Berthold Auerbach

  5. #35
    Visitatore

    Re: "Sfogare" il sax

    :muro(((( Perchè mi sono lasciato coinvolgere!?!?!?!?! Solo al fine di evitare errate interpretazioni:
    Citazione Originariamente Scritto da Simone
    In passato abbiamo affrontato questa discussione, ma ora chissÃ* dove sarÃ* :BHO:
    Qualche tempo fÃ* ho deciso di andare un pò a fondo sull'argomento, non di rado ho trovato scritto che l'ottone è un metallo con memoria!
    Significa che, se il reticolo è stato "deformato" perchè sottoposto a forti stress meccanici, se portato generalmente ad alta temperatura, recupera (=ricorda) lo stato originario! Non certo che ricorda chi, come o che cosa è stato suonato!

    Citazione Originariamente Scritto da Simone
    Propio così, la scienza che studia queste caratteristiche è l'ingegneria metallurgica, e su alcuni testi si trova la spiegazione a questo detto.
    Il reticolo atomico dell'ottone è molto duttile , quando suoniamo le varie frequenze tradotte in vibrazioni (se è slaccato vibra di più) lo attraversano contuinuamente, così nel corso degli anni lo stesso reticolo modifica la sua struttura per facilitare il propagarsi di queste vibrazioni,giusto notare che questo avviene se viene suonato tanto e bene , ne risulta così un sax particolarmente ricco di armonici.
    :BHO: ... e se viene suonato tanto e male? Le vibrazioni poi prodotte suonando sono di frequenza talmente diversa da quelle atomiche che non possono certo modificarne la struttura.

    Citazione Originariamente Scritto da Simone
    Nei vintage alla base del pregio stava la lega utilizzata, molto semplice , la seguente battitura a mano non arrecava particolare stress al metallo(facilidando l'azione di modificarsi) le lacche poi serano molto leggere (alcuni non ne avevano propio) si staccavano facilmente specie in quei punti del canneggio dove le vibrazioni sono più forti, ed ecco il sax dei desideri.
    :bravo: Questo, come giÃ* detto mi sembra l'azione importante, ossia la "slaccatura" non uniforme che, grazie alle vibrazioni ed all'azione del tempo (usura, polvere, sporco, saliva, fumo ecc. ecc) caratterizza il suono vintage. Azione questa sicuramente più macroscopica e
    :saputello Sono certo (ma non mi giocherei un cent!) che se impazziti, prendessimo un magnifico sax vintage del valore di savriate migliaie di euro, suonato da uno dei big, e lo "pulissimo perfettamente" dentro e fuori eliminando qualsiasi residuo :cry: , oltre a fare un danno a noi stessi, ne altereremmo completamente il suono (pur non avendone minimamente alterato la struttura molecolare)!

  6. #36

    Re: "Sfogare" il sax

    Citazione Originariamente Scritto da ugo911
    Non certo che ricorda chi, come o che cosa è stato suonato!
    Come no! al mio gli faccio un fischio e lui salta fuori dalla custodia e viene da me scodinzolando la campana :ghigno:
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  7. #37

    Re: "Sfogare" il sax

    Citazione Originariamente Scritto da Simone
    Citazione Originariamente Scritto da ugo911
    Non certo che ricorda chi, come o che cosa è stato suonato!
    Come no! al mio gli faccio un fischio e lui salta fuori dalla custodia e viene da me scodinzolando la campana :ghigno:
    E se lo fai arrabbiare gli si drizzano tutte le chiavi sul fusto? :lol: :lol:
    Sax: Yanagisawa T4 (tenore)
    Imboccatura: Ottolink Super Tone Master 7*
    Ance: Rico Royal 2,5

  8. #38

    Re: "Sfogare" il sax

    Premettendo che non sono un fisico della materia, nè un ingegnere metallurgico, dalle mie poche reminiscenze, sarei d'accordo con ugo911. Mi sembra molto difficile che delle vibrazioni prodotte da suoni possano modificare il reticolo molecolare di uno strumento, ma credo sia molto più importante a livello macroscopico una slaccatura non uniforme, qualche bottarella qui e la...insomma, quoto ugo911 :ghigno:
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  9. #39

    Re: "Sfogare" il sax

    Io credo che la passione, lo spirito artistico, la voglia di dare un anima ai ns strumenti, portino ad un atteggiamento irrazionale

    l'accezzione con cui si usa il termine "memoria " in metallurgia non puo' essere distorta a ns piacimento ed interpretata come sostegno al fatto che "sfogato" e' meglio.

    Con la stessa logica potremmo sostenere che i motori funzionano meglio, sempre meglio, all'infinito perche' i metalli si "ricordano" come si fa a girare, o che in generale le parti meccaniche piu' son vecchie e meglio e', perche' hanno imparato a fare il loro lavoro.
    Invece i dati certi, verificati sperimentalmente infinite volte, sono che i metalli "invecchiano" , le parti meccaniche si usurano e le infinite vibrazioni li indebiliscono sino a renderli fragili .

    Le modificazioni nella struttura del reticolo atomico che qualcuno cita (ancorche' da dimostrare.. mi pare inverosimile) sarebbero comunque di ORDINI DI GRANDEZZA inferiori alle modificazioni apportate dalla variazione di un solo grado della temperatura ambiente, un po' come dire che uno tsunami e' diverso perche alcuni granelli di sabbia del fondo sono stati spostati

    in buona sostanza, usando la mente razionale e non il cuore, l'idea che il metallo ricordi di essere stato "ben suonato" e dunque tenda a suonare bene mi appare, purtroppo, affascinate ma poco credibile.

    questo guardando con l'occhio del fisico, con quello del sassofonista ..non so, non lo sono (ancora) :muro((((
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  10. #40

    Re: "Sfogare" il sax

    Signori, io non sono ne un fisico ne un'ingenere , quelle che ho scritto anche in modo semplicistico (ma mi sembra che così si sia capito bene) è stato il frutto di una ricerca che feci con l'aiuto di un'amico geologo che mi consigliò i testi da consultare, poi qualche scambio di mail con Steve Goodson di saxgourmet anche in relazione alla criogenesi, ad oro non ho ne tempo ne voglia di fornire prove scritte da personaggi sicuramente + attendibili di me (forse non ho neanche + il materiale, visto che era una ricerca a scopo esclusivamente personale),mi sembra cmq più che giusto che ci siano pareri discordanti (ricordo il topic della slaccatura) significa che la discussione è risultata interessante ed è seguita ;)
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  11. #41

    Re: "Sfogare" il sax

    Citazione Originariamente Scritto da Simone
    .....mi sembra cmq più che giusto che ci siano pareri discordanti (ricordo il topic della slaccatura) significa che la discussione è risultata interessante ed è seguita ;)
    certo! daccordissimo con te, se no a che servono i forum? :D
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  12. #42
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    Re: "Sfogare" il sax

    Mandrake, in linea di massima tenderei ad essere d'accordo con te, però mi sembra che Simone abbia pure fatto dei riferimenti precisi: sottigliezza della lastra d'ottone, caratteristiche specifiche di questa lega, etc.
    Cioè, non si parlava della memoria del metallo sottoposto a calore, ma della memoria della sua struttura molecolare di per sé; forse in questo caso si potrebbe ipotizzare che vi siano delle alterazioni percentualmente significative anche nella struttura molecolare stessa, e non solo nella laccatura/meccanica/tamponi.
    Io comunque, ad essere del tutto sincero, non spenderei mai le cifre che vengono chieste per dei ferri vecchi! (Lo so, qui si scaenerÃ* l'inferno! :lol: ) manco fossero un Guarnieri Del Gesù!

    (Le ultime parole famose) ;)
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  13. #43

    Re: "Sfogare" il sax

    Citazione Originariamente Scritto da Sax O' Phone
    Io comunque, ad essere del tutto sincero, non spenderei mai le cifre che vengono chieste per dei ferri vecchi! (Lo so, qui si scaenerÃ* l'inferno! :lol: ) manco fossero un Guarnieri Del Gesù!

    (Le ultime parole famose) ;)
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  14. #44

    Re: "Sfogare" il sax

    Citazione Originariamente Scritto da Sax O' Phone
    Mandrake, in linea di massima tenderei ad essere d'accordo con te, però mi sembra che Simone abbia pure fatto dei riferimenti precisi: sottigliezza della lastra d'ottone, caratteristiche specifiche di questa lega, etc.
    !

    (Le ultime parole famose) ;)
    non contesto che i vintage fossero costruiti meglio/peggio, non mi sento in grado di valutare. Quello a cui non credo e che 2 strumenti identici, costruiti entrambi ieri/10/20/100 anni fa suonino diversamente in conseguenza del fatto che uno e' rimasto chiuso in cassaforte ancorche' perfettamente conservato e l'altro e' stato suonato da Coleman

    Cioe' contesto che il fatto stesso di suonarlo implichi modificazioni molecolari nel metallo tali da farlo suonare meglio.

    Che l'uso modifichi lo strumento e' accettabile, nel bene (meccaniche piu' scorrevoli? tamponi meglio adattati alle loro sedi? ..qui Simone detta legge, nessuno sa meglio di lui) ma anche nel male (usura/ colpi/ graffi/ ossidazione/ deformazioni meccaniche ecc), ma le modificazioni della struttura molecolare (o peggio atomica) a seguito delle "good vibration" tanto da far si che ora "suoni meglio"
    ..proprio non mi vanno giu' :)
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  15. #45
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    Re: "Sfogare" il sax

    Sì, proprio queste cose che dici mi sembrano fondate... Certo non credo Simone volesse dire che c'è una mutazione atomica! dove il piombo della lega diventa oro (il famoso sax dell'alchimista! :lol: ), ma parlando appunto del reticolo molecolare questo ha una sua possibile trasformazione. Come penso saprai (e come penso di sapere io :ghigno: ) il reticolo è composto da catene di molecole di un dato materiale che si uniscono a catene di un altro materiale: queste catene unite tra loro non hanno la stessa forza di legame che hanno al loro interno (lo stesso materiale), quindi si può teoricamente ipotizzare che siano più soggette a spostamenti e mutazioni del legame dovuti a forze esterne, quali la temperatura, le vibrazioni, il flusso aereo, l'umiditÃ* (anche quella del fiato). Ora, quanto ciò possa effettivamente influire in tempi così brevi (100 anni) la cosa sarebbe tutta da verificare. Consideriamo però che come tutti sanno, gli strumenti lignei sono molto più influenzati da quanto vengano suonati, oltre che dai fattori ambientali: ovvio che il legno sia un materiale più soggetto a trasformazioni, rispetto ai metalli...

    :BHO:
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