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Discussione: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

  1. #1
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    Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    Ancora dal sito jazzitalia, che tra le tante cose archivia delle piccole perle di interviste a vari artisti, questa parte soprattutto, mi ha fatto bene leggerla detta da un grande del genere, per me è una bella conferma:
    "A.A.: E del freejazz…?
    J.B.: Lo adoro.

    A.A.: Ho letto una storiella, tempo fa, che narrava che alcuni bopper dicevano che il free era stato inventato da chi non era in grado di suonare il bop…
    J.B.: Oh questo può anche essere vero, ma se ci si fa attenzione è vero anche il contrario. Lo stesso discorso lo si può fare anche su altre forme di arte, come la pittura. Visto che quella storiella era narrata in tono dispregiativo a proposito di quel genere di musica, quanti dopo Rembrandt sarebbero stati in grado di dipingere come lui? Ma si può affermare che tutti gli artisti dopo Rembrandt siano peggiori di lui? E' la stessa cosa, sono due cose differenti."
    Tenore Grassi Ammaccato '77
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  2. #2
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    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    questa potrebbe interessare magari jason, forse ti è sfuggita, cosa normale, vista la quantità di roba postata in questo gigantesco forum!
    Tenore Grassi Ammaccato '77
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  3. #3

    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    mhmhmhmhmhhm ..... sento puzza di "battaglia" ...... fautori di .... contro detrattori di .... io mi faccio i .....zzz miei .... :mha...:

    http://www.youtube.com/watch?v=0oAzaxWhRp4

  4. #4

    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    che il free sia stato inventato da quelli che non sapevano suonare il bop, mi sembra una stupidaggine visto che Coleman iniziò come boppista e poi vedi coltrane ecc.....
    che alcuni musicisti poi abbiano scelto la strada del free perchè non erano/sono in grado di suonare decentemente il bop questo è più verosimile.
    Il bop è sicuramente uno stile più selettivo anche perchè molto canonico.
    Penso che in nessuna jam dove si suoni free sia accaduto che un musicista sia sceso dal palco perchè sfigurava. Quante volte invece sarà capitato nelle jam dove si suonava/suona il bop (fin dal periodo dei club della 52esima)...
    Tenore Selmer Mark VI 146XXX
    Tenore Borgani Jubilee Vintage
    Otto Link STM Early Babbitt 105
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    http://www.youtube.com/user/darionic1?feature=mhee

  5. #5

    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    cè poi chi dice che parlar bene de free faccia feego ...e che addirittura ci siano dei mitologici impostori che speculino sul free per arricchirsi ahahah t'immagini che ladri!!

    cmq Coleman, non ha mai suonato "il Bop", lui ha sempre suonato solo "il Suo free" che contiene "del Bop" in particelle melodiche e ritmiche, invece d'armonia/progressioni proprio zero (o quasi) da sempre (a parte i temi). Mi ricordo d'aver letto (poi forse controllo meglio i dettagli) nelle liner notes di Forms and Sounds di quando ha provato a studiare l'armonia "canonica" mi pare con G.Shuller e che dopo poco dall'inizio della lezione dovette scappare per non vomitare in classe.

    le leggendarie battaglie a chi aveva "il pattern più lungo" secondo le vinceva tutte Monk senza neanche un pattern.

  6. #6

    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    Capita frequentemente in jam free che qualcuno faccia delle figuraccie, per tante ragioni, principalmente perchè pur avendo tecnica non ha motivazione a scavalcare certi confini, per timidezza, normalmente è accettato lo stesso, non così nelle jam bop, dove ti si prendono le misure e molti storcono il naso se esci dalle righe, per inadeguatezza o per scelta espressiva.

    Charlie Haden, (!!!) ha detto che quando ha cominciato a suonare con Ornette, non si sentiva abbastanza preparato per seguirlo nel suo pensiero musicale, lo descrive in generale come un colosso in grado di suonare su strutture complessissime con padronanza assoluta.
    Suonare free non significa suonare a casaccio, in realtà è un'etichetta molto ambigua che raccoglie musicisti estremamente diversi, da Coleman a Braxton, da cecil Taylor a Albert Ayler, il principio del free non è l'assenza di forma o di struttura, ma la messa in discussione di certe forme e certe strutture, che comporta il conoscerle, inoltre c'è un'esplorazione del suono che richiede un lavoro non indifferente, oltre ad un fondamento culturale che non è solo musicale.

    Un discorso diverso va fatto nei casi del mimetismo di alcuni musicisti, come me ad esempio :\\: , che hanno potuto suonare su un palco usando un margine di libertà del tutto anarchica per compensare delle carenze tecniche, ma anche così non è facile e neanche così casuale, bisogna saper colmare questo scardinamento con molta intenzione, raccontando comunque qualcosa di vero, reggere la parte insomma, un po' la differenza tra un urlo di dolore o di rabbia e uno strillo qualsiaisi, innestati su un canto.

    Ma anche in contesti più ingessati c'è chi si mimetizza, suonando scale e pattern sulle progressioni, senza avere la mina concezione melodica o espressiva jazzistica, musicisti che possono suonare ad occhi chiusi giant steps o donna lee, ma alla fine hanno fatto degli esercizi vuoti senza significato anche se sono stati dentro la forma.

    Trane diceva che se sei sincero puoi suonare anche la stringa di una scarpa.
    ____________________________________________
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    Ten Weltklang
    selmer metal classic H rw by me

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    Selmer metal classic G

  7. #7

    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    Non fraintendetemi.
    Sono convinto che per suonare il free bene ci vogliono due p..le così. E sono convinto che buona parte dei musicisti bravi che suonano free fanno parte della categoria di chi ha due p..le così.
    Resto dell'idea che comunque alcuni musicisti un pò meno dotati si siano camuffati nel free.
    Ma non volevo dire che il free è più facile da suonare del bop. Anzi.
    Il free è il genere più comunicativo del jazz e per comunicare bisogna essere un musicista completo. Ci sono per esempio dei boppisti tecnicamente molto dotati che pur eseguendo inmaniera impeccabile il bop non sono comunicativi.


    @puma....da più fonti (più tardi andrò a vedere dove, adesso non posso) ho letto che Coleman ha iniziato studiando a memoria i soli di Parker e suonava tantissimo bop nelle jam. Che poi nel 59 il suo quartetto lasciò tutti a bocca aperta con questo nuovo modo di suonare più libero da schemi, divenendo il padre riconosciuto del free jazz quella è un'altra storia. Ma sapeva e come suonare il bop...
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    http://www.youtube.com/user/darionic1?feature=mhee

  8. #8

    Re: Intervista a jerry bergonzi, curiosità

    mi è capitato di ascoltare professionisti illustri che avevano grosse difficoltà quando gli è stato richiesto di suonare fuori dagli accordi.
    (altro che free ma solo un po fuoriiiiiiiiiiiiii)
    a Roma poi esisteva un locale dove si suonava bebop a palla e quelli che riuscivano a suonare erano pochi .
    tra i giovani tenoristi ricordo scannapieco ionata avola atti e pochi altri.
    tutti musicisti che considero ottimi .
    su Coleman posso dire che molto tempo fa è stato Jugler che mi ha bacchettato perchè non conoscevo il periodo bebop del grande sassofonsta.
    mi ha pure indicato una serie di brani dove l'altista suona bebop.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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