salve a tutti i forumisti e agli amici del master da fbisbo76!!!
Ora che sono bello carico dopo essere stato al masterclass di Quarna vi tedierò con tutti i miei discorsi :lol: !!!! eh eh !
Devo dire di essermi divertito molto al master :ghigno: , l'atmosfera era bellissima e i docenti molto preparati, un'esperienza davvero interessante!
Fabbrica Rampone:
Abbiamo avuto anche l'opportunità di fare lezione direttamente in fabbrica Rampone con David Brutti e di provare tanti splendidi strumenti,(non vi sto a dire i modelli che ce stò fino a domani) tutti veramente oltre che belli molto molto particolari. Devo dire che la qualità degli strumenti sta migliorando sempre di più (questo a detta di tutti i miei amici del corso e anche degli insegnanti) anche grazie alla grande collaborazione di jazzisti di fama, che ormai frequentano la ditta Rampone e utilizzano i loro sax, apportando un sacco di migliorie agli strumenti e consigliando Claudio Zolla su materiali da utilizzare ecc...
Soprattutto mi sono reso conto in prima persona del grande lavoro svolto da Claudio e tutto il suo staff su questi strumenti..come saprete, rispetto agli esordi si è allargata molto la scelta delle tipologie di sax costruiti delle finiture e dei materiali utilizzati. Ho avuto modo di provare tanti strumenti in fabbrica...um'esperienza unica difficile da descrivere a parole sul forum. I materiali utilizzati (vanno dall'alpacca,all'argento a spessore, argento massiccio,ottone grezzo, ed il nuovo two voices in rame argento massiccio provato in anteprima da Grottelli davanti a me.. mi ha stupito per timbro e volume, l'ho sentito molto definito e proiettato, a mio modo di vedere un suono molto tagliente ma se si vuole diventa anche morbido...merito dei materiali...insomma da provare!) e la lavorazione è sempre più accurata, ed ormai secondo me è solo una questione di gusti il fatto di scegliere uno strumento piuttosto di un altro..un pò come se fosse un vestito.. la scelta è dettata da chi sceglie lo strumento e solo da un'esigenza di sonorità, la qualità percepita ripeto è veramente notevole anche confrontati a blasonati MarK SBA che aveva lì in negozio. La particolarità di questi strumenti sta nel fatto che ognuno di noi ci costruisce il proprio suono e può trovare diverse strade e diverse letture sonore....insomma come dire...poi naturalmente conta il manico!!!
Ho avuto modo anche di provare la nuova svasatura che viene applicata da Zolla sul chiver del mio R&C R1, dietro consiglio di Micheli e di altri miei colleghi che hanno l'R1... e devo dire che è migliorato di brutto!!! l'impressione è quella che l'aria ora vada via molto più velocemente e che lo strumento abbia acquisito ancora più ricchezza timbrica insomma sembra più facile da suonare....veramente complimenti a Claudio Zolla!!!!
Al master abbiamo affrontato con i docenti molti temi, da quello della respirazione diaframmatica a quello della corretta impostazione...abbiamo suonato tantissimo sia in ensemble strumentale che a livello solista.
Giancarlo Maurino: con lui abbiamo parlato dell'attacco delle note senza lingua con il solo apporto quindi del diaframma, dello studio giornaliero degli armonici ed infine ci siamo soffermati sul "bending" delle singole note dello strumento,pratica che può allargare il proprio orizzonte musicale di improvvisazione.. affrontando molti esercizi utili al fine di migliorare l'orecchio musicale ed il controllo sull'ancia ed anche una parte di lezione è stata dedicata al tema "facing" dei becchi, materiali utilizzati, come si misura l'apertura, cos'è e come viene effettuato un rework e su quali parti. Abbiamo improvvisato su brani di Miles Davis con particolare enfasi e attenzione al tipo di fraseggio e alla ritmica utilizzata.
Davide Grottelli:con lui abbiamo affrontato la parte più tecnica del linguaggio jazz ..teoria, studio delle scale, patterns ecc... abbiamo ricevuto un cd con molto materiale da suonare con le relative basi. In particolare molto interessante il lavoro fatto su brani come "All of me", "So What", "Night and Day" . Partendo subito suonando di brutto in ensemble...prima molto lentamente abbiamo iniziato a suonare sulla base il brano più volte (per farlo nostro) poi successivamente siamo passati a leggere lo schema armonico (in particolare le scale sugli accordi nei vari modi sentendo come ci suonano)poi abbiamo suonato gli arpeggi (sempre scritti da lui sugli accordi) e sempre tutti insieme aumentando di velocità abbiamo suonato un esempio di solo scritto da Grottelli utilizzando le note dell'accordo collegate da note di volta sempre per gradi congiunti. A turno poi ognuno di noi ha improvvisato sulla base degli accordi sempre sulla base molto lenta e via via più veloce, prima su 16 poi su 8 battute ciascuno fino ad arrivare a velocizzare la cosa improvvisando 2 battute ciascuno. Un lavoro utilissimo perchè anche per chi conosce già bene il jazz è interessante riprendere certi temi e ampliare le proprie conoscenze con l'apporto di questi insegnanti e del gruppo.
Carlo Micheli: con lui abbiamo parlato di corretta respirazione e postura, in particolare di come va usato il diaframma e come si attaccano le note senza lingua con la sola spinta del diaframma. Abbiamo parlato di come intende lui l'approccio al sax sulla musica moderna, in particolare della sezione dei brass moderni (no big band ma appunto brass moderni) con particolari riferimenti di esempio e ascolti di Earth Wind & Fire. La sezione moderna deve essere precisa, intonata,suonare praticamente all'unisono. Un buon strumentista che voglia fare la professione e il turnista su questo tipo di musica (funk,R&B,) deve avere un suono chiaro, netto, senza incertezze, attenersi a quella che è appunto la musica scritta, avere una lettura a prima vista molto buona (questo fa la differenza perchè non si tollerano perdite di tempo, lavora chi legge a prima vista senza incertezze). Ci ha spegato l'importanza del saper leggere le formule ritmiche con gli accenti giusti è molto importante, come lo è del resto anche la scrittura ritmica che deve essere precisa e possibilmente senza troppe pause .. altrimenti la lettura diventa cervellotica.
non avuto modo di fare la lezione completa con lui perchè sono arrivato il secondo giorno...ma mi manderà il materiale a breve e vi saprò dire qualcosa di più.
David Brutti: Con lui abbiamo subito parlato dell'importanza di una corretta impostazione dell'imboccatura e del diaframma, ci sono utili esercizi che servono a sviluppare la capacità di usare questo muscolo (o membrana che si dica) e altettanti per migliorare la sensibilità del labbro inferiore. Molto utile l'esempio di prendere come riferimento il beat del metronomo e di iniziare a fare la respirazione diaframmatica (anche da seduti, oppure stesi sul letto) inspirando ed espirando a tempo prima ogni 4 beat si inspira e poi per 4 beat si espira e così via con 3 e poi con 2. Il lavoro si può fare anche partendo da 8. E' utile ma faticoso al tempo stesso quindi va fatto per poco tempo se non allenati. Altro esercizio per migliorare la sensibilità del labbro riguarda il fatto di suonare solo il becco senza strumento: provando a prendere una nota qualsiasi e solo con l'aiuto del labbro provare a farla glissare almeno fino all'ottava più bassa (es utile per la laringe e il controllo dell'ancia). Si può anche provare ad intonare i vari intervalli sempre con il solo becco (ad es prima per toni e semitoni della scala poi per terze, quarte, ecc)
abbiamo provato a suonare anche senza becco lo strumento (come se fosse una tromba, utilizzando le labbra come fonte sonora di vibrazione, si può fare anche con solo il chiver).
E poi particolare attenzione è stata posta all'improvvisazione utilizzando piccoli frammenti di cellule ritmico-melodiche su un brano di Terry Riley, sempre suonando in più strumenti utilizzando semplici regole: le formule ritmico melodiche sono 53, si può partire da quella che si vuole in qualsiasi momento ognuno di noi può fermarsi o ripartire (ad es scelgo di partire dalla n 22) però non posso tornare indietro (non posso scegliere la 21 successivamente) quindi si va avanti e si creano molti effetti interessanti. Si può variare l'altezza dei suoni ma mantenendo sempre la giusta ritmica (vi giuro che 7 persone che suonano ritmi e melodie diverse è veramente difficile).
Infine un altro modo per improvvisare (alla John Cage) si tratta di seguire delle semplici indicazioni fatte da cerchi dove al suo interno c'è la descrizione di quello che si può eseguire (ad esempio, si possono scegliere 2 cerchi dei 10 presenti)
In ogni cerchio ci sono scritte cose diverse come: prendere la nota e aumentarne il volume.
ripetere un riff, utilizzare una nota di riferimento e suonare solo e soltanto quella a mò di metronomo. Riprendere di mira un altro musicista esuonare solo nelle sue pause. Percorrere tutta l'estensione dello strumento con una scala cromatica dall'alto al basso e viceversa a varie velocità ed anche lentamente... si crea una vera improvvisazione...chiaramente conta molto il feeling tra i vari sax e occorre un pò di pratica ma le cose si fanno interessanti, si creano veri e propri momenti di improvvisazione collettiva e singola.
Jam Session:la seconda sera del master è dedicata alla jam, dove ho partecipato insieme a Stesax, DocMax,Ermangeo,Gil...e gli insegnanti del corso... beh che dire ...giudicate voi ..a breve verrà pubblicata una ripresa amatoriale della serata che ho fatto (naturalmente usando il cavalletto perchè dovevo sonà!) divertimento allo stato sassofonistico!
Spero di non avervi tediato troppo e nel contempo di aver dato quanto più chiaro possibile qualche indicazione su cosa può succedere ad un master di questo tipo! mi scuso in anticipo se su certe cose non ho potuto approfondire ma è difficile trascrivere questa esperienza...bisogna esserci!!!
saluti a tutti