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Discussione: Motivic Development

  1. #31

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    Re: Motivic Development

    grande koko. un degno intervento.
    Se potessi viaggiare nel tempo tornerei indietro per diventare il padre di Kenny G.
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  2. #32

    Re: Motivic Development

    Kok, che mi risulti, la questione non riguarda solo la ripetizioni degli schemi ritmici ma anche di quella degli intervalli, ma probabilmente intendiamo la stessa cosa... ;)
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  3. #33

    Re: Motivic Development

    yep
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  4. #34

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    Re: Motivic Development

    il problema e' che con tutti gli off topic la povera gente interessata probabilmente demordera' dopo i primi cinque interventi e non arrivera' mai a leggere quei pochi post degni

    buona mortadella a tutti
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  5. #35

    Re: Motivic Development

    A parte che mi chiedo perchè tu ti preoccupi dell' affluenza... Ci sono stati fior di topic super tecnici per i quali, pur senza un signolo OT, la situazione era la medesima...
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  6. #36

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    Re: Motivic Development

    perche' questo topic e' stato aperto da me. Sappiamo tutti bene che tutti i topic sono uguali ma alcuni topic sono piu' uguali degli altri.

    buon carpaccio a tutti
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  7. #37

    Re: Motivic Development

    Ah ecco... :lol:
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  8. #38

    Re: Motivic Development

    Mbeh... nessuno interviene, che poi il celtico mi si lamenta?
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  9. #39

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    Re: Motivic Development

    ci penso io con un video che è stato illuminante per capire come funziona sto md

    MD in action
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  10. #40

    Re: Motivic Development

    Citazione Originariamente Scritto da LisaBee
    quindi, se ho capito bene, quello che viene fuori è sempre la stessa figurazione ritmica, ripetuta più volte, ma trasposta in tonalità diverse? Quindi il risultato sono dei "blocchi" ritmicamente tutti uguali, uno accanto all'altro, e NON una vera e propria melodia che si sviluppa diversificandosi man mano?
    Vi prego..ditemi che ho capito una cosa! :)
    Quando trasponi un pattern trasponi accordi e tutto, quindi suonerai *esattamente la stessa cosa* in diverse tonalita'. Se capisco il senso di quello che scrive phate (ammesso e concesso che quello che scrive phate abbia un senso), costui indica di eseguire lo stesse note *seguendo l'evoluzione degli accordi*.

    Supponendo che il primo accordo sia, vediamo un po', un re minore settima, e che tu abbia scelto le note Re e Fa, se il secondo accordo sara' un Sol 7 le note diventeranno Sol e Si: le note che suoni infatti seguono diatonicamente gli intervalli e quella che era una terza minore ora diventa una terza maggiore (e qui potrei anche dilungarmi sui metodi per trasformare una terza in una quarta ma sopravvolo se no phate torna da sua madre) :fischio:

    La differenza tra le due cose e' tanta: se ti limiti a trasporre un pattern lo eseguirai sempre e soltanto sul tipo di accordo dal quale sei partita, in questo caso da un qualsiasi accordo minore settima. Phate, nella sua saggezza, sembra indicare una strada diversa (ammesso che esistano cose - in questo caso strade - effettivamente diverse tra loro e che phate voglia veramente indicarne qualcuna).
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    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  11. #41

    Re: Motivic Development

    D- scrive il giusto (pur con la consueta mancanza di rigore :lol: ) ma non bisogna pensare al grado che una nota rappresenta nella scala / accordo in quel momento. Bisogna invece pensare in termini di intervallo tra una nota e l' altra. Riprendendo l' esempio di D-:

    Costruiamo un "motivo" di 4 note, ciascuna da un ottavo, ottenuto da una successione di intervalli del tipo 3a, 2a, 2a (e lasciamo quindi due quarti di pausa al termine della misura).

    Su D-7, se decidiamo di partire dalla tonica, il motivo suonerà Re Fa Sol La +2 quarti di pausa (gli intervalli eseguiti sono 3amin, 2aMaj, 2aMaj), su G7 le note potranno, ad esempio, rimanere esattamente le stesse (i gradi della scala saranno ovviamente diversi rispetto all' accordo precedente) e sul Cmaj eseguire Do, Mi, Fa, Sol (3aMaj, 2aMaj, 2amin).

    L' esempio è ributtante dal punto di vista melodico, soprattutto su Cmaj, ma rende l' idea (?)
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  12. #42

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    Re: Motivic Development

    però non riesco bene a capire.
    Supponiamo che il nostro motivo sia, nel contesto di un accordo maggiore, sia 3 - 2 - 5 - 4.
    che in formula potrebbe diventare step down - 4th up - step down

    adesso se io voglio sviluppare il mio motivo lo prendo e riproduco la formula altrove.

    quindi preso un altro suono a caso, non mi interessa nemmeno tanto su che accordo sono penso. L'importante è riprodurre il motivo. (credo)
    Quindi che ne so magari prima su Cmaj avevo suonato MI - RE - SOL - FA, mettiamo che il prossimo accordo è un Eb7 e scelgo come suono di partenza il Bb.
    Seguendo la formula suonerò Bb - Ab - Eb - Db.
    Quindi ho suonato la stessa forma di prima ma in un contesto diverso. Non solo perchè cambia l'accordo (potrebbe anche non cambiare penso varrebbe lo stesso), ma anche perchè invece di partire sulla 3 dell'accordo parto sulla 5, quindi sicuramente suonerà diverso (non semplicemente trasposto) pur mantenendo la stessa formula.

    Adesso una cosa che non mi è chiara è come si inverte il motivo.
    prendo la formula e la inverto (partendo dalla fine o dall'inizio)?

    in questo caso il pattern è simmetrico quindi non cambia

    step up - 4th down - step up
    ipotizzando lo stesso suono di partenza di prima sarebbe
    MI - FA - DO - RE su Cmaj
    e su Eb7: Bb - C - G - A (A non è in scala ma rispetta la formula)

    se invece invertire il pattern significa che lo si deve suonare letteralmente al contrario allora diventa
    FA - SOL - RE - MI su Cmaj
    e Db - Eb - Ab - Bb su Eb7

    Una volta che ho il mio motivetto e ho imparato la formula dritta e invertita lo posso dislocare ritmicamente che può significare:
    - lo sposto nella battuta, tipo un ottavo più avanti così tutte le note che prima erano in battere ora sono in levare
    - cambio la durata delle note

    Dopodichè ci si potrebbe spingere oltre e provare a vedere come suona la formula iniziale sugli altri tipi di accordi.

    Riassumendo, volendo praticare in maniera scientifica ogni motivo si ottiene un numero abbastanza grande di combinazioni da scoraggiare chiunque. Ne concludo che bisogna eliminare del materiale, scegliere magari un paio di strade e poi andare avanti
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  13. #43

    Re: Motivic Development

    Luke, continui a pensare in termini di grado della scala e non in termini di intervallo.
    Inoltre, dal mio punto di vista e come ho già scritto, il potere enorme del motivo è che dà la possibilità di "cantare" qualcosa di riconoscibile nella sua forma.
    In altri termini, per il MD, la regola di base è keep it simple, canta e sviluppa una struttura melodica e ritmica identificabile ed "orecchiabile" replicando intervalli e figurazione ritmica.
    Prova davvero ad ascoltare le prime otto misure dell' Adagio (vedi mio post sopra) e poi le seconde otto: in entrambi i gruppi hai chiarissimo il concetto di "motivo".
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  14. #44

    Re: Motivic Development

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
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    quindi, se ho capito bene, quello che viene fuori è sempre la stessa figurazione ritmica, ripetuta più volte, ma trasposta in tonalità diverse? Quindi il risultato sono dei "blocchi" ritmicamente tutti uguali, uno accanto all'altro, e NON una vera e propria melodia che si sviluppa diversificandosi man mano?
    Vi prego..ditemi che ho capito una cosa! :)

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    La differenza tra le due cose e' tanta: se ti limiti a trasporre un pattern lo eseguirai sempre e soltanto sul tipo di accordo dal quale sei partita, in questo caso da un qualsiasi accordo minore settima.
    ok, su questo non avevo riflettuto, su quello che succede partendo da accordi di tipo diverso. Quello che viene dopo è troppo difficile per quest'ora. Gli darò una letta domani. Grazie per la spiegazione. (cercherò di capire, per evitare che phate torni da sua madre ;) ).
    "...e qui mi perdo ma una cosa resta: io preferisco il cuore alla testa..."

    http://cioccolatamara.blogspot.it

  15. #45

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    Re: Motivic Development

    ma se io mantengo la forma del pattern ma cambio gli intervalli, si puo' sempre parlare di MD?

    tipo facciamo finta che suono E up G up C down D
    adesso se prendo le stesse note, per non confonderci, e suono G up C up D down E, ho fatto un motivo?
    la forma e' la stessa gli intervalli cambiano chiaramente
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