Pagina 2 di 8 PrimaPrima 1234 ... UltimaUltima
Risultati da 16 a 30 di 114

Discussione: Tempi duri per la musica dal vivo

  1. #16

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    non ti seguo molto Tza, secondo me quando un proprietario di un locale ti prende per suonare durante la settimana perche' si aspetta di lavorare di piu' con la gente che gli porti (e non con la giusta promozione che dovrebbe fare lui tramite segnalazioni al giornale locale, passaparola, etc., in fondo il locale e' il suo mica il tuo) e poi vede che il locale rimane vuoto e che gia' pagando la siae va sotto con le spese, tu in quel posto non ci suoni piu' perche' il locale perde.
    E' giusto che il promoter come lo chiami tu abbia un ritorno, ma il ritorno se lo deve cercare lui, noi facciamo un altro mestiere. Come vendere la qualita' dovrebbe a mio avviso essere un problema del gestore/proprietario/promoter che prima cosa dovrebbe saper riconoscere la qualita' nella proposta musicale e poi valorizzarla con una corretta azione di marketing.
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  2. #17

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    ... perchè la gente non va a sentire il jazz dal vivo... e la musica dal vivo in generale ??

    sono tante le questioni sul tappeto...
    1. eccessiva offerta di musica (televisione, radio, mp3, youtube, ipod con 40 giga di musica dentro...) e conseguente svalutazione della stessa;
    2. lo spettacolo tradizionale (musicisti che suonano sul palco, che espongono i loro brani e pubblico seduto in sala che ascolta...) credo che abbia fatto il suo tempo, purtroppo... è dura la sera, dopo una giornata di lavoro, uscire di casa, andare in un locale, ... quando a casa hai il pc..., il rapporto costi/benefici tende sempre di più per stare a casa...
    Forse funziona ancora per i grandi nomi...
    3. mancano soldi, ma non credo sia la questione principale... le cose che davvero piacciono, la gente non se le nega...

    quindi... per fare uscire di casa qualcuno bisogna che trovi in un pub, in un locale, qualcosa che a casa non trova...
    e qui ragazzi c'è da sbizzarrire la fantasia... (donne? ok, a volte funziona...) ma quello a cui più spesso penso... è il coinvolgimento... fatto in vari modi....
    lo spettacolo asettico in cui uno fa la presentazione (quando va bene dei pezzi) e li esegui ormai è diventato una pizza,... banale..
    bisogna scherzare col pubblico...o trovare il modo di interloquire... aprire un canale comunicativo molto forte... ed è molto difficile (soprattutto per chi caratterialmente non ci è portato, come il sottoscritto...).
    il pubblico preferisce quando succede qualcosa di imprevisto... si diverte di più quando il gruppo sbaglia e deve ricominciare il pezzo di quando invece va tutto liscio...insomma... deve essere qualcosa di £diverso" da quello che può fruire stando a casa...

    detto questo mi fermo perchè non so neanche io dove voglio arrivare.. ma l'importante è il punto di partenza... lo spettacolo tradizionale non funziona più... bisogna inventarsi altro...
    :BHO:
    Selmer Mark VI, otto link florida STM 7*
    soprano selmer mark VI, Peverelli 65
    "Let's face the music and dance...."
    http://www.myspace.com/lucarrubertelli

  3. #18
    Sostenitore Sostenitore SaxForum
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    Isolano ma non isolato
    Messaggi
    4,716

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    "si diverte di più"

    questo è un altro "problema"...cosa s'intende per divertirsi?? bisogna per forza essere divertenti per fare uno spettacolo interessante??
    questo è triste, a mio parere
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  4. #19

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    Ste... è lì che sbagli.
    Se ragioni così... avrai sempre problemi a suonare in determinati posti.

    Tu al promoter vendi un prodotto (o format) e sei tu che gli garantisci che il prodotto funziona... esattamente come può essere per elettrodomestico.

    Ognuno fà il suo lavoro... ma ognuno deve porsi nelle condizioni di farlo al meglio.
    Ora con i social network puoi avere una visilibità enorme, a costo zero... e con pochissimi click.... poi la differenza la fai sul palco!

    Qui ci sono delle cover band che girano a 2000€ + IVA e suonano comunque tanto... perchè? Perchè il promoter sà che chiamare quel gruppo porta automaticamente tot gente e con quello ci guadagna.
    Solo a un certo livello, la promozione può farla il promoter... a basso livello bisogna farsela da soli però con i mezzi che ci sono oggi, per far promozione bastano non più di 5 click del mouse!

  5. #20

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    @dany... per "divcertirsi" intendo dire essere coinvolti... compartecipare emotivamente... nel senso che dico io puoi "divertirti" anche ad ascoltare uno che suona spiritual di coltrane...
    Selmer Mark VI, otto link florida STM 7*
    soprano selmer mark VI, Peverelli 65
    "Let's face the music and dance...."
    http://www.myspace.com/lucarrubertelli

  6. #21
    Visitatore

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    Su questi argomenti (misica live nei locali) sono d'accordo con Tzadik.
    O sei tu che porti gente al locale, o nisba.
    Almeno così funziona dalle mie parti.
    Probabilmente in un mondo ideale le cose dovrebbero funzionare all'inverso...ma prima si è realisti e prima si capiscono certi meccanismi.
    Mantenere unito un gruppo con il quale voler suonare musica live per locali richiede una grande impegno di promozione e sviluppo, se manca quello i progetti si sfaldano.

    Non è un problema tirar su 250 - 350 euro con il quale garantire un minimo per la soppravivenza dei musicisti (anche si potrà discutere all'infinito sull'effettiva "non" valorizzazione della musica live), il problema è garantire al locale che avrà un ritorno netto adeguato.

  7. #22

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    Funziona così dappertutto... il salto di qualità lo fai quando la "promozione" comincia a girare da sola: cioè quando il "format" è talmente "apprezzato" che le voci corrono da sole... senza l'ausilio da parte del musicista.

    Per quella che è la mia esperienza (cioè per quelli che sono i format musicali, con cui ho suonato)... tutto dipende dal target del prodotto musicale... e dalla "notorietà" del format!

  8. #23

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    Citazione Originariamente Scritto da tzadik
    Ognuno fà il suo lavoro... ma ognuno deve porsi nelle condizioni di farlo al meglio.
    Ora con i social network puoi avere una visilibità enorme, a costo zero... e con pochissimi click.... poi la differenza la fai sul palco!

    Qui ci sono delle cover band che girano a 2000€ + IVA e suonano comunque tanto... perchè? Perchè il promoter sà che chiamare quel gruppo porta automaticamente tot gente e con quello ci guadagna.
    Solo a un certo livello, la promozione può farla il promoter... a basso livello bisogna farsela da soli però con i mezzi che ci sono oggi, per far promozione bastano non più di 5 click del mouse!
    ha ragione...funziona così anche da queste parti...la cover band nella quale suonavo saltuariamente anch'io(fa di tutto,è unjuke box
    ma questo è un altro discorso) riempe i locali della zona (ma battono anche il perugino e la meremma adesso,oltre ai matrimoni)
    grazie alla miriade di amici sia usuali che virtuali (attraverso FB) che li seguono.E per i gestori della zona sono una garanzia.
    Oltre al fatto che sul palco sono carismatici,sono molto coinvolgenti con il pubblico(insomma son ganzi!) e hanno un repertorio
    molto ruffiano che alla gente piace(qui ci sarebbe da aprire un altra discussione!).Loro non hanno un promoter o impresario,
    il promoter sono loro stessi attraverso FB..
    TENORE KEILWERTH SX 90R;ABSOLUTE ST PLUS 8*;DRAKE JAZZ 8;
    ALTO YANAGISAWA A902;JODY JAZZ HR 6M
    SOP. GRASSI PRESTIGE DELL' 81;VANDOREN V16 S6
    Ance:Dipende

  9. #24

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    comunque all'estero le cose sono un po' diverse,così mi hanno detto amici musicisti per loro esperienza...
    la gente paga per andare nei locali dove fanno musica dal vivo e gli artisti che suonano non sempre sono conosciuti...
    culture diverse
    TENORE KEILWERTH SX 90R;ABSOLUTE ST PLUS 8*;DRAKE JAZZ 8;
    ALTO YANAGISAWA A902;JODY JAZZ HR 6M
    SOP. GRASSI PRESTIGE DELL' 81;VANDOREN V16 S6
    Ance:Dipende

  10. #25
    Sostenitore Sostenitore SaxForum
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    Isolano ma non isolato
    Messaggi
    4,716

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    quindi, se per caso, come mi è successo 6 anni fa, vengo a trieste dove mi sembra impossibile che mi conoscano, devo portare io la gente al locale?? per fortun a quel giorno che suonai al Naima il locale era pieno comunque, e apprezzarono molto più di quanto potessi immaginare anche pezzi come Spiritual, Impressions, Dear Lord, Blue Train, A love supreme e anche uno mio sperimentale...
    culo della situazione ovviamente...
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  11. #26

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    Si... attenzione che però il promoter è una figura diversa: http://it.wikipedia.org/wiki/Promotore_musicale
    Per eventi piccoli di solito è la stessa persona che mette i soldi per i concerti. ;)


    Capisco invece che suonando generi musicali "meno in vista", tutto sto meccanismo è difficile da comprendere... però bisogna sfruttare i social network (non MySpace... che non lo caga più nessuno!!!)... specialmente chi ha nell'attività musicale una buona fetta del suo reddito.
    Ovviamente poi bisogna "suonare" e "saper lavorare".


    All'estero si paga per sentire musica... però ci sono anche degli ambienti per poter far musica migliori dei nostri.
    Hai il locale che ha un palco allestito, luci etc etc... Qua in Italia sta cosa non esiste, anche se fai una figata, devi sempre tener conto della parte tecnica (e dei sui costi), per quello che ho visto io è molto più semplice vendere un "format all inclusive" (gruppo musicale, service audio, service luci... tecnici audio e tecnici luci) che vendere solo la parte musicale. :zizizi))

  12. #27

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    infatti questo gruppo che dicevo io organizzano,tramite una discoteca delle mie parti,anche concerti e/o rassegne dove suonano anche altri
    gruppi anche insieme a loro...spesso a tema...e i soldi per organizzare li mette la suddetta discoteca,cioè un proprio budget che affida a loro
    e ci rientra anche il loro compenso....hanno tirato su un bel giochino..
    TENORE KEILWERTH SX 90R;ABSOLUTE ST PLUS 8*;DRAKE JAZZ 8;
    ALTO YANAGISAWA A902;JODY JAZZ HR 6M
    SOP. GRASSI PRESTIGE DELL' 81;VANDOREN V16 S6
    Ance:Dipende

  13. #28

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    La mia opinione è questa: se da un lato la colpa è del pubblico che preferisce pagare meno ed ascoltare musica non live, il gestore del locale ha una responsabilità morale non indifferente nel non "rischiare" più... e di andare sul "sicuro"...
    Colpa di chi non diffonde più la musica a livello scolastico, colpa di chi preferisce tagliare sulla cultura e che su altro...
    Alla fine il pubblico diventa sempre ignorante e pretende solo di divertisri, anche con musica di bassa qualità.
    Ma c'è una parte di responsabilità dei musicisti, che sembrano essere diventati dei "tecnici della musica" e non più degli artisti, gli artisti suonano prima di tutto perchè hanno passione per la musica, si fanno pagare come è giusto che sia, ma sono disponili a divulgare il loro sapere, coinvolgono il pubblico e
    creano cultura.
    I tecnici della musica, suonano solo se vengono pagati, non divulgano nulla se non a pagamento,
    se li fai suonare qualche minuto di più di quello previsto dal contratto chiedono gli straordinari.
    Non suonano per passione, ma suonano perchè è l'unico lavoro che sanno fare.
    L'artista può anche decidere di mantenersi con altro lavoro, e suonare senza dover scendere a compremessi di basso livello musicale.

    In fine, la concorrenza è diventata enorme, tutti i diplomati si sentono i migliori, tutti si sentono delle prime donne, e se devono suonare dal vivo devono essere al centro dell'attenzione...
    Bisogna mettersi in testa che vivere con la musica è difficile, è non è detto che si riesca per forza.

    Non prendete il mio discorso come un generale attacco alla categoria dei musicisti, di cui anchio faccio parte, ma come un iperbolazione di difetti che in questo momento di crisi appaiono enormi più di quanto lo siano

  14. #29

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    Se la musica bisogna farla per professione... non si può non tenere conto dell'aspetto economico.
    Ci si può permettere di non pensare ai soldi solo quando il cachet è molto alto e/o si ha già raggiunto il benessere economico.

    Il mondo della musica è cambiato, è tutto cambiato, il mondo va molto più veloce e i costi per alcuni servizi sono aumentati.
    Da questo... si è sviluppata la figura del "turnista" (con tutto quello che ne consengue).

    La musica è prima di tutto è un business... poi si può anche farla passare per cultura.
    Ci si lamenta tanto dei tagli alla cultura quando di fondo... la gestisce pubblica o pseudo-pubblica della "cultura" ha generato una serie di sprechi... tipici della gestione pubblica di qualsiasi cosa.
    Moltissimi grossi festival vengono sponsorizzati da enti pubblici (per riuscire ad accedere agli spazi dove fare le manifestazioni culturali)... ma di fatto sono tutti possibili grazie a soldi privati.

    Quoto sul fatto che spesso la preparazione "accademica" non fornisce gli strumenti (non tanto tecnici, quanto gestionali) per esercitare la professione.

  15. #30

    Re: Tempi duri per la musica dal vivo

    il problema del cache è importante, ma io visto giovani che avevano appena iniziato l'attività chiedere cachet che neanche gente che suona ventanni si oserebbe chiedere

Pagina 2 di 8 PrimaPrima 1234 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 registrati e 1 ospiti)

Discussioni Simili

  1. Ordinanza sulla musica dal vivo a Venezia
    Di ropie nel forum Musica e leggi
    Risposte: 15
    Ultimo Messaggio: 9th September 2011, 12:52
  2. Oggi ha ancora senso usare l'espressione " Musica dal vivo"?
    Di Renatobflat nel forum La musica in generale
    Risposte: 19
    Ultimo Messaggio: 11th October 2010, 13:38
  3. I migliori sassofonisti di tutti i tempi
    Di nel forum La musica in generale
    Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 3rd August 2007, 00:37
  4. i migliori 10 sassofoni di tutti i tempi
    Di gene nel forum Tecnica
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 22nd May 2007, 17:03

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •