Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
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Originariamente Scritto da davidbrutti
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Originariamente Scritto da Jacoposib
questo lo so, infatti l'altezza del suono è determinata principalmente dalla laringe, il problema è che non si riuscirebbero a suonare contemporaneamente un suono acuto e un suono basso insieme, si creerebbero delle turbolenze all'interno del bocchino che non farebbero neanche uscire l'ombra di un suono! non basta avere due tubi.
Con l'aulocromo non so ma col "multi sax" ...
questo lo so, ma io intendevo rispondere a Sandro dicendo che non si potrebbero suonare due suoni diversi su di uno stesso bocchino per un solo aulochrome (come affermava lui) , con il multi sax lo so che si riesce!
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
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Originariamente Scritto da Sandro
Jacoposib
con questa laringe
" tu mi turbi "
:BHO:
Tranquillo non è magia nera! :ghigno:
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
In teoria si dovrebbe riuscire anche con un mono-sax a corpo doppio.
Ma non abbiamo uno strumento reale per dimostrarlo.
In quanto,
sono convinto della funzione marginale e non determinante della larige per un saxofonista,
mentre è determinante per regolare l'altezza del suono per i cantanti.
Jacosib visto che hai questa laringe cosi mobile e ballerina,
potresti darti anche al belcanto :fischio:
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Beh, ragazzi, visto che qua stiamo parlando di "massimi sistemi" relativamente ai sassofoni, permettete pure a un vecchiaccio con mentalitÃ* pratica e pragmatica di esprimere la sua umile opinione:
- Sono un convinto sostenitore della sperimentazione in tutti i campi, ma con questo aulochrome mi pare che stiamo raschiando il fondo del barile. Possiamo metterla anche così: visto che è molto difficile migliorare ulteriormente il sax "monofonico" nei tagli usuali, ci si butta sul "bifonico".
- Ho molto rispetto per il Francois Louis, ma temo che la sua invenzione sia destinata a rimanere, bene che vada, un prodotto "di nicchia", come è giÃ* successo per il Leblanc Rationale, che ha avuto scarsa fortuna commerciale, a giusto motivo. Eppure anche quello strumento era "geniale".
- Se cerchiamo il sax polifonico, non c'è al momento niente di meglio di una buona sezione di saxofoni ben affiatati, nella quale ogni strumentista deve controllare una sola ancia. L'unione fa la forza, dice il vecchio proverbio.
- Uno dei pochi strumentisti che avevano l'abitudine di soffiare simultaneamente da tutti i fori disponibili sul suo corpo era il Roland Kirk. Grande musicista, ma è campato poco. C'è da presumere che sarebbe vissuto più a lungo se si fosse accontentato di soffiare in un solo buco per volta: non è molto fisiologico l'impiego continuativo della respirazione circolare. Dato che noi umani non abbiamo le capacitÃ* polmonari dei cetacei, dobbiamo pur farcene una ragione.
- Il saxofono acustico è nato e molto probabilmente continuerÃ* a vivere come strumento essenzialmente monofonico. Se siamo testardamente intenzionati a trasformarlo in un oggetto polifonico, ci conviene ricorrere all'elettronica che può fare "miracoli", invece di infilarci dei bocchini in tutti i buchi raggiungibili.
- Se proprio dovessi dare un suggerimento al Francois Louis finalizzato alla vendita del suo aulochrome, gli consiglierei di realizzare un unico bocchino a 2 ance e 2 condotti di innesto sui 2 soprani. Non credo, tuttavia, che costui abbia bisogno dei miei consigli.
- Ricordiamoci sempre che, dal punto di vista costruttivo, è lo strumento che deve adattarsi ergonomicamente all'individuo, e non viceversa. Il saxofono è risultato vincente perchè si è adattato più facilmente al suonatore, e con risultati acustici ed espressivi di tutto rispetto, al contrario di altri strumenti a fiato più "anziani".
- Per quanto mi riguarda ho ancora il mio bel da fare per perfezionare il suono "monofonico". Se e quando gli aulochrome diventeranno disponibili "al volgo", ne proverò uno. Ma devo dire sinceramente che non ho la fede di Jacoposib in un "coso" del genere... i motivi sono stati ampiamente esposti qua sopra.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
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Originariamente Scritto da emiliosansone
Beh, ragazzi, visto che qua stiamo parlando di "massimi sistemi" relativamente ai sassofoni, permettete pure a un vecchiaccio con mentalitÃ* pratica e pragmatica di esprimere la sua umile opinione:
-Mi sa proprio che l'aulocromo (almeno quello che ho visto io) presenta 2 becchi saldati assieme (per favorire un certo comfort) con 2 ance e camere indipendenti, come dici tu;
-Spesso le invenzioni estreme racchiudono dei brevetti che poi vengono adottati negli strumenti normali: la R&C con l'Alessofono, ha potuto sperimentare delle innovazioni che poi ha ripreso e applicato sui sax normali. L'Alessofono rimane ovviamente uno strumento per collezionisti e non ha pretese di vendite. Un pò come la Formula 1: nessuno gira con una ferrari da competizione ma molti brevetti sperimentati in pista vengono poi applicati anche sulle auto "comuni".
-Se uno strumento non ti interessa non è detto che per questo motivo non debba interessare nessuno.
Sinceramente nemmeno io so quali potranno essere le applicazioni di tale strumento, ti dico però che l'utilizzo di 2 sax simultanei crea un effetto particolare assolutamente diverso da quello ottenuto con una sezione di sax: le 2 onde tendono ad interferire creando dei suoni quanto mai bizzarri. Per esperienza questa tecnica ha stimolato molti compositori!
Di conseguenza, come vedi, magari ciò che nel tuo mondo musicale può essere considerato nullo e di poco interesse, nel mio mondo musicale può avere rilevanza.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
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Originariamente Scritto da davidbrutti
....
-Se uno strumento non ti interessa non è detto che per questo motivo non debba interessare nessuno.
....
Mi sembra che, a volte, ci sia qualche problemino di comunicazione, su questo forum. Non mi pare di aver affermato da qualche parte che quello che non mi interessa deve essere per questo solo motivo ritenuto inutile da tutti gli altri. Non ho mai preteso di possedere lo scettro della veritÃ*, al contrario di altri che pretendono sempre di saperla più lunga di tutti. Un po' di umiltÃ* in più è salutare, a volte, perchè aiuta a interpretare meglio quello che dicono gli altri.
Non ho l'abitudine di "sparare" giudizi a bruciapelo: tento sempre di motivare le minchiatelle che mi frullano per il cranio, come ho ampiamente fatto nel precedente post, nel quale ho pure detto che se trovassi in giro uno di quegli strumenti "bifidi" lo soffierei volentieri. A dimostrazione del fatto che non soffro di prevenzioni o preclusioni particolari.
So benissimo che le innovazioni si basano quasi sempre su tentativi coraggiosi. Concordo pure sul fatto che in alcuni casi quei tentativi hanno benefiche ricadute sulla produzione di massa. Non sempre, però: alcuni anni addietro la Honda propose al pubblico un motociclo a pistoni ovali con 8 valvole per cilindro, che costava un fottìo ed ebbe scarso successo, anche sul piano agonistico. Nessun motociclo odierno impiega neppure da lontano soluzioni costruttive di quel tipo. Più o meno come è successo, nel campo dei sassofoni, col giÃ* nominato Leblanc Rationale.
Con ciò non voglio dire che l'aulochrome debba necessariamente cadere nell'oblio, auguro al suo ideatore che si possa formare almeno un mercato "di nicchia" attorno a quell'oggetto, ma per quanto mi riguarda (e non credo di essere l'unico) non vedo buoni motivi per gridare al miracolo. Tutto qua.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Citazione:
Originariamente Scritto da emiliosansone
Non ho l'abitudine di "sparare" giudizi a bruciapelo: tento sempre di motivare le minchiatelle che mi frullano per il cranio, come ho ampiamente fatto nel precedente post, nel quale ho pure detto che se trovassi in giro uno di quegli strumenti "bifidi" lo soffierei volentieri. A dimostrazione del fatto che non soffro di prevenzioni o preclusioni particolari.
So benissimo che le innovazioni si basano quasi sempre su tentativi coraggiosi. Concordo pure sul fatto che in alcuni casi quei tentativi hanno benefiche ricadute sulla produzione di massa. Non sempre, però: alcuni anni addietro la Honda propose al pubblico un motociclo a pistoni ovali con 8 valvole per cilindro, che costava un fottìo ed ebbe scarso successo, anche sul piano agonistico. Nessun motociclo odierno impiega neppure da lontano soluzioni costruttive di quel tipo. Più o meno come è successo, nel campo dei sassofoni, col giÃ* nominato Leblanc Rationale.
Con ciò non voglio dire che l'aulochrome debba necessariamente cadere nell'oblio, auguro al suo ideatore che si possa formare almeno un mercato "di nicchia" attorno a quell'oggetto, ma per quanto mi riguarda (e non credo di essere l'unico) non vedo buoni motivi per gridare al miracolo. Tutto qua.
Infatti non ho MAI detto che TUTTE le innovazioni proposte nei sax "bizzarri" debbano essere applicate, quindi non vedo il motivo della tua precisazione motociclistica: dico che molto spesso ciò accade, e posso testimoniarlo in modo diretto: spesso alcune innovazioni vengono applicate con successo; altre volte accade il contrario ovverosia, molti brevetti vengono abbandonati (come ad esempio i brevetti assolutamente innovativi del "delle piane" che a oggi risultano troppo costosi da applicare).
Altra cosa: nessuno (o per lo meno io) ha gridato al "miracolo" parlando dell'aulocromo non vedo quindi il motivo di disquisire su questa vicenda.
La tua opinione è rispettata tuttavia consentimi di esprimere la mia: scusami ma spesso ti lanci in considerazioni un pò troppo generalistiche che non tengono conto della vastitÃ* del mondo musicale.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Ps.: qui si sta discutendo dell'AULOCROME di conseguenza, pur essendo liberi di esprimere la propria opinione, si dovrebbe intervenire principalmente se si è direttamente interessati allo strumento, questo per evitare inutili battibecchi. Se lo strumento non interessa tout court e se non si ha nulla da dire al riguardo tranne il poco costruttivo e assolutamente soggettivo "non mi piace", come più volte è emerso nel dibattito, è inutile a mio parere intervenire. Ben vengano critiche e pareri di chi l'ha provato o visto in azione, le domande dei curiosi e le relative discussioni.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Bon: visto che la comunicazione su questo argomento continua a rimanere problematica anche sul piano semantico, non si sa bene perchè, mi appresto a defilarmi dalla discussione, che a questo punto, a mio modesto avviso, comincia a diventare ripetitiva.
Sempre per quanto mi riguarda, sono intervenuto spiegando abbondantemente le opinioni esternate in modo particolareggiato, e non "generalistico". In ogni caso, se siamo ancora in democrazia, e dato che questo è un forum pubblico, non mi pare nè corretto nè gentile dire ai forumisti "dovrebbe intervenire principalmente chi ha questi requisiti".
Buona continuazione a tutti quelli ancora interessati a questa discussione.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Citazione:
Originariamente Scritto da emiliosansone
In ogni caso, se siamo ancora in democrazia, e dato che questo è un forum pubblico, non mi pare nè corretto nè gentile dire ai forumisti "dovrebbe intervenire principalmente chi ha questi requisiti".
Sinceramente parlare di limitazioni della democrazia mi sembra davvero fuori luogo e ho giÃ* puntualizzato che tu puoi scrivere ciò che vuoi, nessuno lo vieta, quindi ti prego non diamo lezioni di democrazia e di comportamento grazie! Non sono ovviamente richiesti dei requisiti, ma ritengo che uno debba intervenire almeno se è interessato all'argomento. A te non interessa suonare 2 suoni simultanei col sax di conseguenza l'argomento non ti interessa, non c'èe nulla di male!!
No nessuno ti vieta di postare e puoi anche scrivere milioni di volte che l'aulocromo ti fa ca...re, ma magari è buona educazione intervenire se si è interessati alla questione o se si hanno domande a riguardo o se magari si ha un apporto costruttivo da dare alla discussione.
Ti faccio un esempio chiaro: a me le auto fuoriserie non interessano affatto, non ci capisco nulla e sono anzi contrario al loro utilizzo. Ora io potrei intervenire nei forum di settore dicendo che le fuoriserie sono uno schifo ma preferisco non farlo in quanto non mi interessa affatto l'argomento. Chiaro?
Il fatto che l'aulocromo non ti piaccia (non mi è chiaro nemmeno se tu abbia mai provato lo strumento tra l'altro) è notorio e penso sinceramente che ribattere sull'argomento non sia di grande interesse. Altrimenti il rischio è di moltiplicare un numero di informazioni ripetitive e inutili che rendono ardua la consultazione del forum e mi pare che più volte si sia andati in derive filosofeggianti inutili ed assolutamente fuori luogo (tipo che suonare il multisax fa male visto che Roland Kirk è campato poco, non mi pare un buon esempio delle tanto decantate "motivazioni" del tuo dissenso verso lo strumento...). Scusami ma anch'io sono libero di criticare il tuo modo di intervenire nel forum.
Chiuso l'OT
Grazie
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Citazione:
Originariamente Scritto da emiliosansone
- Uno dei pochi strumentisti che avevano l'abitudine di soffiare simultaneamente da tutti i fori disponibili sul suo corpo era il Roland Kirk. Grande musicista, ma è campato poco. C'è da presumere che sarebbe vissuto più a lungo se si fosse accontentato di soffiare in un solo buco per volta: non è molto fisiologico l'impiego continuativo della respirazione circolare. Dato che noi umani non abbiamo le capacitÃ* polmonari dei cetacei, dobbiamo pur farcene una ragione.
Essendo anch'io un vecchiaccio, anche se con una mentalitÃ* poco pratica e pragmatica, intervengo perchè trovo estremamente sgradevoli le offese rivolte da uno sputasentenze da strapazzo nei confronti di quello che per me, e credo per molte altre persone che probabilmente non apprezzano i vari Apicella e le loro combriccole, è stato uno dei più grandi musicisti del passato;
Roland Kirk è stato sicuramente un innovatore con eccezionali capacitÃ* tecniche e con la mente aperta a nuovi linguaggi e merita il rispetto dovuto a tuti i grandi artisti del passato.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Citazione:
Originariamente Scritto da Sandro
In teoria si dovrebbe riuscire anche con un mono-sax a corpo doppio.
Ma non abbiamo uno strumento reale per dimostrarlo.
In quanto,
sono convinto della funzione marginale e non determinante della larige per un saxofonista,
mentre è determinante per regolare l'altezza del suono per i cantanti.
Jacosib visto che hai questa laringe cosi mobile e ballerina,
potresti darti anche al belcanto :fischio:
in effetti i miei nonni sono stati cantanti d'opera al teatro regio di torino, io non ho una bella voce purtroppo ma in compenso sono intonato! devo dire però che cantare e suonare il sax sono due pratiche che si "aiutano" a vicenda. imparare la tecnica del canto mi è molto servito per il sax e viceversa!
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
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Originariamente Scritto da masto
Roland Kirk è stato sicuramente un innovatore con eccezionali capacitÃ* tecniche e con la mente aperta a nuovi linguaggi e merita il rispetto dovuto a tuti i grandi artisti del passato.
Kirk è pure un mio idolo (per questo prima mi sono un pò inalberato)!!!! E' un creativo ed eclettico assoluto! Ho imparato di più ascoltando i suoi dischi che con mille metodi e finte lezioni di conservatorio.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Per favore parliamo dell'Aulochrome ed in toni civili, per altre discussioni ci sono le apposite sezioni oppure per spiegarsi usare i messaggi privati. Grazie.
Re: Soprano marziano: l' Aulochrome
Senza togliere niente al grandissimo valore artistico e al posto d'onore che occupa nella storia del Jazz l'opera del Sommo Maestro Roland Kirk,
dobbiamo però puntualizzare una caratteristica peculiare che può contribuire alla discussione su l'Aulochrome;
il fatto cioè che suonare con due imboccature comporta una scorretta impostazione delle labbra e di conseguenza ad una enorme difficoltÃ* per la corrretta intonazione
dovuta anche dal fatto che le labbra non possono circondare ermeticamente i due becchi, con conseguente sfiatamento.
:cry: