Visualizza Versione Completa : Sabbiatura sax
tommalto
24th July 2015, 20:02
Devo sabbiare il sax, con la pistola ed il compressore, e volevo sapere che tipo di sabbia e che spessore e durezza va usata per un buon lavoro. Inoltre volevo sapere anche se devo proteggere l'interno del fusto per evitare che la sabbia entri dentro, e se devo proteggere pure le molle, tipo con del nastri adesivo... aspetto le vostre risposte, grazie!
algola
24th July 2015, 20:09
secondo me per un lavoro fatto bene devi smontare tutte le molle... poi le rinfilerai tutte nuove.
se vuoi fare sempre un bel lavoro io proteggerei le colonnette che lucide sono più belle.
proteggi anche l'interno infilando nel fusto uno straccio ben saldo
algola
24th July 2015, 20:10
per quanto riguarda la grana della sabbia mi farei consigliare da chi questo lavoro lo fa di professione.
in alternativa devi sperimentare prima di passare sul sax
tommalto
24th July 2015, 20:14
Il problema è che la maggior parte delle persone che fanno ciò professionalmente non rivelano e non ti dicono nulla. . Almeno quelli che conosco io
zazarazà
24th July 2015, 20:31
...ciao... ti riporto quella che è stata la mia esperienza senza tenermi segreti...personalmente anni or sono ho sabbiato un baritono Conn 12M ...il precedente proprietario aveva tentato di rimuovere la laccatura usando prima l'acido muriatico e poi uno sverniciatore senza ottenere risultati apprezzabili e a seguito di ciò a deciso di venderlo per quattro palanche (se lo avessi pagato a peso l'importo sarebbe stato maggiore) ...quando è arrivato nelle mie mani, un 30% era ancora laccato e il restante 70 aveva preso un colore scuro e indefinito paragonabile alla pelle degli zombi (che pena) ho deciso così di sabbiarlo...premesso che per eseguire la sabbiatura ho usato un compressore da 500 litri che mi permetteva un'autonomia di 20 minuti tarando la pistola a 6 atm, ho inoltre posizionato il sax in un mastello di polietilene per il recupero del materiale sabbiante avente un diametro di circa 150 centimetri per 120 di altezza (li usano i pescatori professionisti per riporre i palamiti d'altura) ...per la rimozione della lacca restante ho usato finissima sabbia di mare recuperata dalla spiaggia di Alassio e ulteriormente setacciata...pur avendo utilizzato il materiale quanto più fine immaginabile, il risultato è stato una superficie satinata e lievemente ruvida paragonabile ad un collant, e questo è dovuto al fatto che l'ottone è un materiale estremamente morbido ...so per certo che in commercio ci sono polveri di ceramica di grandezza pari a 50 micron che sicuramente avrebbero lasciato una superfice più speculare, ma ne vale la spesa...??? ...ora, perché non fai slaccare il sax chimicamente da chi è attrezzato per farlo...??? ...potresti rivolgerti a Doc Sax di Siena, Amirani di Pavia o Spinner 68 di Caserta tanto per citarne qualcuno, e il risultato sarebbe comunque migliore che non una sabbiatura...se poi vuoi a tutti i costi un sax satinato allora procedi da solo, a riguardo delle molle basta rivestirle usando un tubetto di misura (io ho usato i bastoncini cavi dei cotton fiock) ...saluti e buon lavoro...
Il_dario
24th July 2015, 22:44
Cerca nei vari post di manutenzioni e trovarei parecchie esperienze , comunque : la sabbiatura si esegue normalmente in camere costruite appositamente con recupero della sabbia , chke il piu delle volte é costituita da "corindone" una sabbia abrasiva avente dimensioni relative alla finitura che vuoi ottenere !
Normalmente si usa una "grana grossa" per togliere la lacca e poi si passa ad una grana piu fine per dare l'effetto sabbiato !
Questo tipo di lavoro comunque non é consigliabile eseguirlo se non hai esperienza, rischi di fare piu danni che altro !
Se la pressione é troppo alta rischi di deformare le lamiere !
Alcuni consigli : non togliere le molle , se stai attento non si rovinano e almeno la sede della molla non si deforma !
Piuttosto proteggi tutte le colonnine , non tanto per un effetto estetico , anche a me piacciono lucide come le chiavi in contrasto al corpo, quando per non rovinare il filetto interno di dove si metteranno le viti e i perni : la sabbia mangia la filettatura ed allora sono "cazzi"!
Proteggi la parte interna della campana con degli stracci e bloccali con dello scotch in modo che il bordino rivoltato della campana Rimanga lucido : non entro nel merito della differenza di emissione dovuta alla rugosita , diciamo che esteticamente é meglio :wink:
Guarda qui :wink:
http://saxforum.it/forum/showthread.php?17333-SoundSation-restiling-di-un-soprano-!&highlight=Soundsation
AntoSax
24th July 2015, 23:16
Molti sax hanno una laccatura che in tanti definirebbero esteticamente brutta. Per esempio nel mio sax il chiver, molti punti del fusto e la campana sono slaccati a chiazze piuttosto grandi. Però si può prenderla anche con un'altra prospettiva...ogni difetto estetico del sax narra la storia del proprietario attuale o di quello precedente. Far diventare perfetto un sax, per me, è come privarlo della sua storia. Mentre puoi trovare tanti sax sabbiati identici, non esisterà mai uno identico con quei graffi, piccole botte e difetti che raccontano il proprietario stesso. Lo trovo uno strumento più personale e unico. Sono uno stimatore dei brutti, non posso farci nulla... ;).
Farei interventi del genere solo se il sax è in condizioni così disperate con ossidazioni diffuse o difetti che impediscano alla meccanica di funzionare bene. E ovviamente se avessi le giuste competenze....
zazarazà
24th July 2015, 23:41
.,.daje de tacco daje de punta tralla lallero laralla lallà... a me era risultato particolarmente comodo procurarmi la sabbia in una spiaggia famosa in Italia e nel mondo per la sua "grana fine"...comunque, volendo ottenere un satinato meno profondo e pronunciato il sistema potrebbe essere il seguente: si prendono alcuni kilogrammi di sale extra fino, si sistemano in un bidone insieme ad un qualsiasi oggetto metallico (un ferro "vittima") sul quale verrà diretto il getto della pistola, si procede alla sabbiatura creando un ricircolo del sale allo scopo di frazionare ulteriormente la granitura (il sale lanciato in velocità sul pezzo di ferro si disgregherà)...ora non riesco a quantificare il tempo per rendere il sale meno consistente ma sicuramente con un pò di pazienza si otterrà il risultato sperato...dopo di ciò si può passare alla sabbiatura del sax e a lavoro ultimato il sale si recupera per essere volendo riutilizzato a spargersi nel vialetto dei box durante il periodo invernale in caso di gelate notturne... (DARIO NON RIDERE TROPPO....) ...se invece al contrario si volesse sabbiare il sax per ottenere un satinato molto marcato, ebbè, basta aumentare la misura della granitura fino al limite massimo di usare non la sabbiatrice ma bensì il fucile da caccia caricato con i pallini dell'11 (sparando al sax a non meno di 80 metri) ...(E INTANTO DARIO CONTINUA A RIDERE)...
zazarazà
25th July 2015, 00:14
...sinceramente non posso darti torto...il bello del vintage e non solo nei sax, è quello che rende autenticamente vintage un oggetto... tanto belle le auto d'epoca riverniciate e ricondizionate al pari del nuovo, ma vuoi metterne una identica mantenuta bene con verniciatura originale anche se opaca e restanti parti a pari utilizzo...???... oltretutto, l'impatto visivo che può dare un suonatore con uno strumento vissuto, non posso non associarlo ad una bella storia che dura nel tempo... sarò magari un tantino romanticone però è così...saluti...
tzadik
25th July 2015, 12:46
Secondo me... prendi a martellate la campana.
Tanto perso per perso... fai meno danni martellando la campana che sabbiando lo strumento: impieghi meno tempo e risparmi un sacco di soldi... :)
Il_dario
25th July 2015, 14:08
Meno male che è "secondo te" e non "un assioma inconfutabile" :wink:
tzadik
25th July 2015, 14:13
http://media.giphy.com/media/aJx5k7SLsDaG4/giphy.gif
Il_dario
25th July 2015, 17:40
Yeahhhhhh. !!!!!!!!!
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"Era poi un rigido censore degli uomini che non si regolavan come lui” (Manzoni).
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