Visualizza Versione Completa : Programma di studio: qual è quello più corretto?
Tzirk
12th February 2012, 11:58
Salve a tutti!
Cortesemente, mi potreste dire qual dovrebbe essere il percorso didattico più corretto? (oltre a quello di cercarsi un maestro :-) )
Qual è la giusta progressione nei vari esercizi?
Per ora sto facendo esercizi con il bocchino, scale, arpeggi e poi sto utilizzando il Wastall.
Ieri leggevo il post sui sovracuti e mi domandavo, quando andrebbero inseriti nello studio?
Allora chiedo a voi se mi poteste indicare, ma credo sia utile a chiunque inizi, quale dovrebbe essere il giusto ordine da seguire.
Ad esempio:
1) bocchino ed emissione
2) scale maggiori
3) arpeggi
4) scale minori
5) scale pentatoniche
.......
x) sovracuti
Una cosa del genere insomma... Chi mi aiuta? Grazie :-)
JackGregory
12th February 2012, 15:50
Punto principale da fare sempre (nel forum ci sono professionisti che potranno confermare) :
A) note lunghe su tutta l'estensione dello strumento da pp a ff a pp .
lascia stare i socracuti
re minore
12th February 2012, 18:35
Dipende dal tuo livello, tirando ad indovinare rispetto a quello che scrivi direi di concentrarti su:
- emissione (note lunghe, senza l'obiettivo dei sovracuti e neanche degli armonici per il momento: basta che le note siano omogenee su diciamo tre dinamiche: p, mf e f).
- Lettura, una cosa ovviamente importantissima, magari direttamente con lo strumento senza necessariamente fare solfeggio parlato.
- Se non hai gia' una discreta dimestichezza con la lettura: solfeggio ritmico. Facendo solfeggio ritmico isoli alcuni ostacoli che incontrerai, ci lavori in maniera mirata e risolvi alcuni problemi prima che ti si presentino.
- Scale maggiori, modi delle scale maggiori, arpeggi sulle scale maggiori e sui loro modi.
Questa e' una cosa molto molto in pillole... poi si potrebbero scrivere libri. Un buon insegnante, che non vuol necessariamente dire un eccellente sassofonista, sapra' sempre come far rendere al meglio il tempo che dedichi allo studio, cosi' come sapra' stimolarti dandoti da fare del lavoro ad un livello "giusto", che ti impegni ma che non sia al di fuori della tua portata.
Tzirk
12th February 2012, 19:47
Grazie ad entrambi per le risposte! ;-)
Punto principale da fare sempre (nel forum ci sono professionisti che potranno confermare) :
A) note lunghe su tutta l'estensione dello strumento da pp a ff a pp .
lascia stare i socracuti
Note lunghe: per sempre intendi a qualsiasi livello di studio? Dovrebbero farli sempre sia i principianti che gli esperti?
Per adesso lascerò sicuramente stare i sovracuti...ma a che livello di studio vanno inseriti? Cosa bisogna padroneggiare con disinvoltura prima di iniziare lo studio dei sovracuti?
Dipende dal tuo livello, tirando ad indovinare rispetto a quello che scrivi direi di concentrarti su:
........
Io intendevo in generale, cioè quale dovrebbe essere il percorso da seguire per chiunque inizi a suonare il sax, indipendentemente da me e dal mio livello.
E dopo le cose scritte da JackGregory e da re minore cosa bisognerebbe imparare? Thank you ;-)
re minore
12th February 2012, 20:40
Un mondo di cose... impossibili da elencare tutte, soprattutto senza conoscerti e senza sapere quali siano le tue attitudini, le tue aspirazioni ed i tuoi gusti. Diverso e' infatti il percorso che dovrai affrontare se pensi di fare il musicista di professione oppure semplicemente di raggiungere un livello che ti permetta di esibirti decentemente in pubblico... le due cose sono molto diverse.
Ma siccome anche un piano sbagliato e' meglio di nessun piano, non mi tiro indietro:
- armonici (obbligatori) e sovracuti (facoltativi);
- la lettura va ovviamente continuata fino a raggiungere un livello che ti consenta di preparare con disinvoltura i pezzi che vorrai fare; inoltre affronterei uno studio volto alla pronuncia, ad esempio il niehaus.
- una volta che hai nelle dita le scale e gli arpeggi menzionati, se li avrai fatti con criterio, potrai gia' improvvisare su brani non eccessivamente complessi, usando le cose che gia' conosci e cominciando ad introdurre le nuove scale che dovrai cominciare a studiare. Potrai cominciare studi dedicati sulle cadenze piu' usate (II-V-I, turnarounds) e potrai cominciare a studiare i soli dei grandi del jazz (presumendo che tu voglia studiare jazz).
A questo punto, pur non avendo raggiunto un livello tecnico eccezionale, disporrai comunque di basi solide che ti permetteranno di capire in autonomia le direzioni in cui proseguire. Ricorda sempre che e' importantissimo avere un buon maestro, ma che nella tua testa ci sei te, che anche il miglior sassofonista del mondo potrebbe essere un pessimo insegnante e che in fin dei conti sei tu che devi sapere cosa vuoi fare... quando avrai raggiunto una certa maturita' il tuo maestro sara' uno strumento che dovrai essere capace tu di usare al meglio.
gene
12th February 2012, 21:52
Hai troppa roba tossica in testa ... come dice Taras, ovvero, Gianni Cellamare
Pinze a pesca'
il pesce arriverà ....
si inizia dall'inizio, altrimenti il pesce puzza dalla testa ... (CERCA di capire ....) E lascia stare i sovracuti (per il momento) ..... Pinze a pesca' !!!!!!!!
SteYani
12th February 2012, 23:11
Segui il metodo che ti sei procurato "con metodo" (appunto!).
E poi sempre sempre sempre note lunghe, scale, arpeggi: esercizi che si dovrebbero eseguire sempre preliminarmente ogni volta che si inizia a esercitarsi.
Tzirk
12th February 2012, 23:43
Grazie per le risposte anche se, bisogna dirlo, re minore è stato il più paziente e mi ha dato la risposta più esauriente. ;-)
.......
il tuo maestro sara' uno strumento che dovrai essere capace tu di usare al meglio.
Bella questa frase, mi piace molto :-)
Hai troppa roba tossica in testa ... come dice Taras, ovvero, Gianni Cellamare
Pinze a pesca'
il pesce arriverà ....
...................
Ti assicuro che non ho roba tossica in testa. Non è che mi sto facendo troppi problemi su cosa studiare e cosa no, anzi, già sto pensando solo a pescare ;-) Non avevo, ovviamente, alcuna intenzione di iniziare dai sovracuti. Volevo solo chiarirmi un po' le idee.
Per ora, come ho già scritto, mi sto dedicando al solo bocchino (quando sono in auto), scale, arpeggi ed il Wastall per suonare qualche pezzettino. Da oggi ho aggiunto anche le note lunghe che prima facevo solo con il bocchino.
Quando finirò tutte le scale con i relativi arpeggi passerò oltre, come ha scritto re minore, tenendo sempre conto di quanto detto anche da SteYani:
........
E poi sempre sempre sempre note lunghe, scale, arpeggi:
.......
Thank you! ;-)
ModernBigBand
13th February 2012, 00:00
Quando si consiglia ad un principiante di cercare un maestro lo si fa basandosi sulla profonda convizione che un (buon) maestro sia l'unico in grado di impostare un programma di studio adatto alle necessità dell'allievo.
Un maestro è come un medico, analizza il problema, stila una diagnosi e propone una cura: dire in questa fase "fai le note lunghe", "fai le scale e gli arpeggi", "prendi il metodo X" ha poco senso perché, tornando all'esempio del medico, certi consigli sono assimilabili al "prendi un integratore di sali minerali", "mangia frutta e verdura", "bevi molto"...
Certo, possono essere consigli giustissimi, ma non tengono conto delle necessità del singolo soggetto.
Una routine di studio può essere impostata efficacemente soltanto conoscendo il tuo livello, le tue problematiche e le tue ambizioni: tanto per fare un esempio, dire "fai le scale" è piuttosto generico, le fanno i principianti e le fanno anche i migliori professionisti, suoni filati, armonici, sovracuti, ecc.. idem, tutta sta nel "come" una cosa viene fatta e in quale ottica un certo lavoro viene fatto.
In definitiva, per aiutarti a stilare un programma di studio (anche se ribadisco l'utilità di essere seguiti direttamente da un insegnante) occorrerebbe:
- sapere da quanto suoni;
- sapere "cosa" hai studiato fino ad ora;
- sapere "come" hai studiato fino ad ora;
- ascoltare magari una piccola registrazione che permetta di valutare, anche sommariamente, eventuali problemi di intonazione, emissione e impostazione in generale;
- sapere quanto tempo hai normalmente a disposizione per studiare (un conto è studiare 1 ora ogni 3 anni e un conto è studiare 8 ore al giorno);
- sapere qual è il tuo obiettivo.
;)
Tzirk
16th February 2012, 23:32
.....cut.......
In definitiva, per aiutarti a stilare un programma di studio (anche se ribadisco l'utilità di essere seguiti direttamente da un insegnante) occorrerebbe:
Grazie per la risposta e scusami se ti rispondo solo ora ma ho dovuto trovare un po' di tempo per registrarmi, mettere i files in rete ecc. ecc. .
- sapere da quanto suoni;Ho comprato il sax che vedi in firma il 19 gennaio scorso ed è il mio primo sax
- sapere "cosa" hai studiato fino ad ora;Le prime scale maggiori, arpeggi e le prime 8 lezioni del Wastall
- sapere "come" hai studiato fino ad ora;Da autodidatta, leggendo molto su questo forum e guardando vari video su youtube. Lo so che non è il massimo dell'approccio, ma per ora è così.
- ascoltare magari una piccola registrazione che permetta di valutare, anche sommariamente, eventuali problemi di intonazione, emissione e impostazione in generale;Ecco il link alle registrazioni che ho fatto tra ieri ed oggi: http://www.divshare.com/download/16805552-cf6
- sapere quanto tempo hai normalmente a disposizione per studiare (un conto è studiare 1 ora ogni 3 anni e un conto è studiare 8 ore al giorno); Circa 6 ore a settimana
- sapere qual è il tuo obiettivo. Suonare in un grppo. Ma poi, perché porsi limiti? :ghigno:
Grazie! ;)
re minore
17th February 2012, 09:07
Usa il metronomo!!! ;) Lo trovi anche in rete, senza doverne per forza comprarne uno.
Tzirk
17th February 2012, 12:00
Usa il metronomo!!! ;) Lo trovi anche in rete, senza doverne per forza comprarne uno.
Non l'ho usato nelle registrazioni, ma di solito lo uso. ;-)
fcoltrane
17th February 2012, 12:38
parto dalle tue registrazioni .
considera che posso ascoltare solo dal pc e la riproduzione è davvero poco fedele.
hai eseguito una scala ascendente e discendente con una unica emissione.
la prima domanda:
se dovessi considerare l'omogeneità di suono quale parte consideri eseguita più correttamente e quale meno?
se dovessi considerare l'omogeneità rispetto al tempo?
se dovessi considerare la tua capacità a sostenere il suono quali note consideri meglio eseguite?
già se sai rispondere a queste domnde sai come procedere per migliorare la tecnica.
imparerai con il tempo a rendere tutta la scala omogenea e legata , quindi inserirai il fraseggio.
Tzirk
17th February 2012, 15:12
se dovessi considerare l'omogeneità di suono quale parte consideri eseguita più correttamente e quale meno?
Considerando, ad esempio, la scala in Do M, direi la parte ascendete.
se dovessi considerare l'omogeneità rispetto al tempo?
Non te lo so dire con precisione.Diciamo che mi sento più a mio agio nella fase discendente delle scale, non so il perché.
se dovessi considerare la tua capacità a sostenere il suono quali note consideri meglio eseguite?
Quelle dal Sol secondo rigo a salire.
Grazie! ;-)
maurisax
17th February 2012, 18:23
Ho l'impressione che l'ancia sia un pò troppo dura (o il bocchino troppo aperto) per la pressione che riesci a produrre.
Tzirk
17th February 2012, 19:36
Ho l'impressione che l'ancia sia un pò troppo dura (o il bocchino troppo aperto) per la pressione che riesci a produrre.
Scusa l'ignoranza...ma cosa intendi per "la pressione che riesci a produrre"? Il mio setup è quello in firma: Otto Link STM 8 ed ancia Rico Royal 2. Grazie ;-)
re minore
17th February 2012, 22:05
Come accoppiata STM 8 + RICO Royal 2 ha senso, ma direi che un 8 e' di gran lunga troppo aperto al momento. Andrei su un 5, o al massimo un 6, mantenendo la RICO Royal 2.
Inoltre, ti consiglierei un becco in ebanite per i primi tempi. Ad esempio: Selmer S80 C* (o al limite anche D), Meyer 5MM o anche 6MM, Otto Link TE 6 (ma okkio perche' potresti incappare in un TE difettato e non saresti in grado di accorgertene).
Se puoi spendere qualcosa in piu', prendendo un becco che potrebbe accompagnarti per tutta la vita (magari con qualche occasionale tradimento :smile: ): Selmer Soloist Style D (circa 150 E).
Tzirk
17th February 2012, 23:22
Come accoppiata STM 8 + RICO Royal 2 ha senso, ma direi che un 8 e' di gran lunga troppo aperto al momento. Andrei su un 5, o al massimo un 6, mantenendo la RICO Royal 2.
............
Inoltre, ti consiglierei un becco in ebanite per i primi tempi.
Grazie per il consiglio. Per favore, mi spiegheresti anche il perché? Si evince dalle registrazioni che è troppo aperto per me? Oppure è un discorso in generale? ;-)
maurisax
18th February 2012, 00:56
Ho l'impressione che l'ancia sia un pò troppo dura (o il bocchino troppo aperto) per la pressione che riesci a produrre.
Scusa l'ignoranza...ma cosa intendi per "la pressione che riesci a produrre"? Il mio setup è quello in firma: Otto Link STM 8 ed ancia Rico Royal 2. Grazie ;-)
Intendo dire che mi sembra che fai fatica a produrre il suono, che ti devi sforzare troppo.
All'inizio seguirei i consigli di re minore che ti consentono di suonare più a tuo agio senza dover pompare eccessivamente per emettere il suono che appare "sforzato". In questo modo il suono diventerà via via più "gradevole" e sentirai (forse) l'esigenza di un'ancia più dura o un bocchino più aperto.
re minore
18th February 2012, 08:56
Grazie per il consiglio. Per favore, mi spiegheresti anche il perché? Si evince dalle registrazioni che è troppo aperto per me? Oppure è un discorso in generale? ;-)
Entrambe le cose! Non la prendere come una critica, anzi: stai andando alla grande ma il processo richiede il suo tempo.
Senza ripetere quanto giustamente detto da Maurisax, aggiungerei che un becco molto aperto e' parecchio piu' difficile da controllare. Per imparare ad operare questo controllo, ed ottenere un suono omogeneo ed intonato, conviene iniziare con aperture piu' ridotte. Poi, forse, vorrai passare ad aperture maggiori... e forse no. Io ad esempio oggi suono con 6 e/o 7, ed ancia 3. Oppure con il mitico Soloist Style D che consigliavo anche a te.
Tzirk
18th February 2012, 10:26
Entrambe le cose! Non la prendere come una critica, anzi: stai andando alla grande ma il processo richiede il suo tempo.
Se pensassi di suonare bene sarei un folle! :-) Quindi grazie per i consigli! Ma, anche se fossero critiche, mi servirebbero comunque a capire in che direzione andare per migliorare! ;-)
Senza ripetere quanto giustamente detto da Maurisax, aggiungerei che un becco molto aperto e' parecchio piu' difficile da controllare. Per imparare ad operare questo controllo, ed ottenere un suono omogeneo ed intonato, conviene iniziare con aperture piu' ridotte. Poi, forse, vorrai passare ad aperture maggiori... e forse no. Io ad esempio oggi suono con 6 e/o 7, ed ancia 3. Oppure con il mitico Soloist Style D che consigliavo anche a te.
Mi sono messo in cerca, magari proprio del Soloist! ;-) Nel frattempo userò un po' il Yamaha 4C. Non è un buon bocchino, l'ho capito, però al momento è l'unica alternativa che ho all'OL!
Thank you! ;-)
fcoltrane
18th February 2012, 10:40
mi seno dimenticato di dirti che le domande si riferiscono alla prima esecuzione.
DoM
anche io sento lo stesso .
la parte ascendente è eseguita più correttamente dalpunto di vista dell'omogeneità del suono.
ora ti faccio una domanda ancora più difficile.
in questa parte ascendente quale parte è eseguita più correttamente (in pratica dovrai considerare ancora più nello specifico).
e questa è una domanda che dovrai fare a te stesso ad ogni esecuzione di scala.
provo a spiegare meglio questo procedimento .
quando si parla di omogeneità immediatamente il nostro ascolto deve rilevare alcuni apetti rilevanti del suono.
volume , timbro intonazione.
per questi aspetti alcune note della tua esecuzione appaiono disomogenee più di altre.
tutto sta ad ascoltarsi ed immediatamente provvedere.
con un ascolto attento il procedimento è immediato.
alla seconda domanda è più difficile rispondere (l'unica cosa da fare è studiare con il metronomo).
io avrei risposto che è sempre la prima parte quella più corretta.
infine la terza domanda è la prova del nove.
affinchè un suono sia tenuto è necessario che il suono appaia senza costrizioni.
se mordi o emetti male non riuscirai mai a tenere il suono.
alcune note appaiono proprio afone più di altre , così come l'intonazione che appare disomogenea.
(se riesci a rispondere alla nuova domanda ti accorgerai che è in contrasto con la terza risposta )
maurisax
18th February 2012, 12:12
Grande fcoltrane! :yeah!)
La maieutica del sassofono! :lol:
Tzirk
18th February 2012, 16:01
Grazie fcoltrane per la risposta! Le tue domande mi stanno facendo riflettere davvero molto e mi stanno facendo considerare aspetti che non prendevo minimamente in esame!
mi seno dimenticato di dirti che le domande si riferiscono alla prima esecuzione.
DoM
anche io sento lo stesso .
la parte ascendente è eseguita più correttamente dalpunto di vista dell'omogeneità del suono.
ora ti faccio una domanda ancora più difficile.
in questa parte ascendente quale parte è eseguita più correttamente (in pratica dovrai considerare ancora più nello specifico).
e questa è una domanda che dovrai fare a te stesso ad ogni esecuzione di scala.
provo a spiegare meglio questo procedimento .
quando si parla di omogeneità immediatamente il nostro ascolto deve rilevare alcuni apetti rilevanti del suono.
volume , timbro intonazione.
per questi aspetti alcune note della tua esecuzione appaiono disomogenee più di altre.
tutto sta ad ascoltarsi ed immediatamente provvedere.
con un ascolto attento il procedimento è immediato.
Suppongo che le notte basse siano quelle più omogenee.
alla seconda domanda è più difficile rispondere (l'unica cosa da fare è studiare con il metronomo).
io avrei risposto che è sempre la prima parte quella più corretta.
infine la terza domanda è la prova del nove.
affinchè un suono sia tenuto è necessario che il suono appaia senza costrizioni.
se mordi o emetti male non riuscirai mai a tenere il suono.
alcune note appaiono proprio afone più di altre , così come l'intonazione che appare disomogenea.
(se riesci a rispondere alla nuova domanda ti accorgerai che è in contrasto con la terza risposta )
A questo punto penso che siano le note alte quelle più afone. Probabilmente perché per le note basse, avendo più difficoltà, soffio di più mentre per le alte limito la spinta. Mi spiego meglio: per fare un DO basso nella giusta tonalità devo soffiare molto altrimenti mi esce strozzato oppure come se fosse un'ottava sopra. Per cui devo tenere la lingua molto bassa (e quindi anche tutto il resto) e soffiare abbastanza forte. Per le note medioalte, invece, siccome mi basta soffiare che escono, non metto la stessa pressione e quindi escono disomogenee rispetto alle altre. In pratica soffio, la nota esce e mi accontento senza pensare se sia di intensità pari alle altre. Probabilmente il problema è questo.
Facevo anche un'altra considerazione forse più appropriata. Negli esercizi del Wastall che utilizzano soprattutto note dal RE quarto rigo in su, mi stanco molto. Quindi potrebbe anche essere che, a causa del mio Otto Link molto aperto, non ho abbastanza fiato per riempire le note alte in modo corretto.
Faccio un po' di prove anche con lo Yamaha e vedo se noto differenze rilevanti.
Thank you! ;-)
Il_dario
18th February 2012, 22:18
Ciao
non sapevo se aprire un nuovo 3d oppure continuare su questo, non credo di andare troppo OT.
Ho letto tutti i suggerimenti interessanti e anche io penso di essere piu o meno nelle condizioni di Tzirk.
Soffio da un paio di mesi , cerco di sudiare almeno un'oretta al giorno compatibilmente con il lavoro , la famiglia , l'età e tutto il resto.
Poi un'ora alla settimana vado ad una scuola civica con lezione individuale dove cerco di farmi spiegare e correggere nel suono dello strumento. Di concerto con il maestro sto seguendo "il metodo jazz di J.Oneil" con basi su CD e facili canzonette da iniziare a suonare.
Il risultato di tutto ciò è che il mio suono mi sembra molto metallico, non corposo... alle volte addirittura asfittico..!
Seguendo l'esempio di Tzirk ho postato sul sito alcune registrazioni fatte oggi, le ho fatte con ipad, per cui neppure un mezzo molto idoneo all'alta fedeltà, ma sicuramente vi possono far sentire il livello a cui sono arrivato e i problemi che trovo..
http://www.divshare.com/playlist/972481-00f
Sono le registrazioni di alcune facili scale ed una canzone tratta da metodo....
Vi ringrazio in anticipo dei consigli e come scritto nei pub del farwest : mi raccomando " sparate pure sul saxofonista " :ghigno:
Buona musica a tutti :saxxxx)))
re minore
18th February 2012, 22:52
Metallico e' metallico... ma sicuramente l'ipad ci mette del suo da questo punto di vista. Sembra quasi che ci sia un distorsore in linea... probabilmente hai la soglia troppo alta. Se non sai come regolarla: prova a registrarti a diverse distanze dall'ipad, se e' come dico io dovresti trovare una distanza in cui si sente meno distorto.
Sul suono in se: hai un maestro e sicuramente sara' lui a consigliarti per il meglio. Ma la medicina e' sempre la stessa: note lunghe.
Poi, io forse proverei un'ancia piu' morbida, visto che sei agli inizi.
Il_dario
18th February 2012, 23:23
Si , metallico, il è fatto che lo sento anche io in diretta..... Senza ipad :cry:
M&G con distorsore incorporato :ghigno:
Anche secondo il maestro dovrei provare con un ancia piu morbida, adesso uso questa perchè era nel setup che mi ha preparato lordsax, però forse non sapeva che il mio fiato è ancora povero..
Sto cercando esercizi specifici per imparare bene questa benedetta respirazione diaframmatica, credo che il segreto sia tutto li.... Un buon soffio un buon suono... Al di la poi di bocchini, sax e tecnica che verrà poi....
:saxxxx)))
re minore
18th February 2012, 23:42
... Anche secondo il maestro dovrei provare con un ancia piu morbida ...
Ooohhh, queste si' che sono soddifazioni! :lol:
Scherzi a parte, vabbe' il metallico ma secondo me in quel segnale c'e' un bella fetta di onda quadra. Ti mando in PM un mio email, se mi mandi il tuo mp3 lo analizzo... a questo punto sono curioso di vedere se ci ho preso.
Per la respirazione diaframmatica ecco le istruzioni di un comodo esercizio che possono fare tutti coloro che hanno figli piccoli.
1. Rimedia un figlio che pesi 30/40kg.
2. Sdraiati per terra vicino ad un muro a panzallaria, rilassati, fai un bel respiro.
3. Chiedi al figlio di salire sulla tua pancia, aiutandosi con una mano poggiata al muro per l'equilibrio.
4. Ora parla, con tono di voce normale, del piu' e del meno.
Per riuscire a parlare, in quella posizione e con 30/40Kg di figlio che insistono sull'addome, devi per forza controllare l'emissione con il diaframma. Una volta imparato il trucco, puoi provare a fare la stessa cosa mentre suoni. Prima che ti diventi automatico e naturale ci vuole pero' un minimo di applicazione.
Il_dario
19th February 2012, 00:53
:BHO:
Acc.... Ho una figlia sui 50 kg e due figli piu grandi...
Forse meglio se cerco qualche peso da palestra :yeah!)
Comunque grazie del suggerimento.... In qualche modo mi arrangio !
Lo scopo finale è di ottenere un buon suono quindi... Si fa!
:saxxxx)))
fcoltrane
19th February 2012, 10:32
per Tzirc:
questo discorso che evidenzi "che limiti la spinta" pregiudica emissione e suono.
per il timore di rendere del tutto disomogenea l'intonazione reprimi l'emissione.
il risultato è quello di mascherare il limite.
io seguo il percorso inverso.
quindi il sax devi saturarlo sia in basso che in alto.
il risparmio dimenticatelo .
il volume ti farà capire se tendi al risparmio e l'intonazione ed il timbro soprattutto in alto ti indicheranno se tendi a mordere.
per tornare al tuo esempio la caratteristica più singolare della tua esecuzione è che il suono non risulta esponenzialmente disomogeneo per intonazione sulla nota più alta del sax.
(in genere se le note medio alte sono afone la più alta risulterà la più strozzata e la più stonata )
nel tuo caso così non è (prova del fatto che hai un buon orecchio) ma che agisci sulla emissione in maniera limitante .
se vai al risparmio in pratica il suono risulterà sempre mancante in qualche sua parte.
(Reminore e Maurisax ti hanno dato ulteriori elementi per lo stesso aspetto).
la tua ultima considerazione credo sia corretta.
devi abituarti a questo setup e la tua emissione deve essere in grado di "riempire "tutte le note in modo corretto. (questo intendo per saturare.)
non ti resta che suonare e studiare i questa direzione (o con lo stesso setup o con uno più agevole ).
io ho deciso di prendere il toro per le corna e testardamente ed ostinatamente continuo a suonare con un setup non agevole e che gestisco al limite delle mie capacità .(probabilmente un rapporto più agevole faciliterebbe.)
una ipotesi di studio è quella di ripetere l'esercizio.
in pratica suoni la scala (o qualsiasi altra cosa ) e poi la ripeti.
dal confronto capisci cosa fare .
altri aspetti rilevanti : la precisione dell'attacco, l'utilizzo della lingua ecc.
fcoltrane
19th February 2012, 10:47
per Il Dario:
una domanda più semplice ed una più difficile.
quale è la scala più omogenea dal punto di vista del tempo.?
quale è quella più disomogenea dal punto di vista dell'intonazione?
nella esecuzione delle scale prendi il tuo tempo (respira in maniera rilassata correttamente senza fretta)
ed esegui tutto molto più lentamente.
purtroppo scorciatoie non ce ne sono la respirazione corretta è tutto nel sax.
note lunghe , esercizio con il collo ed esecuzioni leeeeeeeeeeeeeeennnnnnnnnnnnnnntttttttttttiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissssssssssssssssssssss sssssimmmmmmmmmmmmmmmmme. sono la dieta utile
Il_dario
19th February 2012, 14:55
@fcoltrane
La scala più omogenea dal punto di vista temporale mi sembra quella in Do, mentre quella più stonata quella in Fa.
Sinceramente, anche se molti sorrideranno, sto studiando lo strumento ma anche la musica.
Le note sul Pentagramma non sono ancora automatiche , ci devo pensare, quindi devo accostarle alla diteggiatura, quindi perdo tempo, se le penso in testa e le eseguo, come quella di Do le cose vanno bene, se le eseguo mentre le penso... Stono o vado fuori tempo.
Se a tutto poi ci metto il metronomo..... Addio !
Ho la patente da 30 anni e ho fatto più di un milione di chilometri... Guido senza pensare ... Reagisco automaticamente, anche alle cose improvvise, suono da 30 giorni e ho fatto meno di 100 ore... Soffio pensando a come respirare, a come mettere le dita e a cosa suonare....non cerco scusanti.... VOGLIO IMPARARE, MI PIACE FARLO, MI AFFASCINA LO STRUMENTO E CI RIUSCIRÒ , e con il vostro aiuto ci riuscirò presto.
Grazie sempre a tutti !!!
Evvaiiiiiii :saxxxx)))
re minore
19th February 2012, 15:13
Non e' sbagliato posticipare il metronomo. Quando studio un nuovo pezzo io prima lo faccio senza metronomo, e quando lui comincia a venire senza io comincio a farlo con.
Per le scale e' la stessa cosa. Ma punta ad inserirlo: il metronomo, e' importante. Il paragone con la macchina e' azzeccatissimo: anche chi impara a guidare pensa "ora devo premere la frizione", "ora devo scalare la marcia"... poi diventa automatico. La stessa cosa per lo studio del sax... con la differenza che suonare uno strumento e' molto piu' difficilema e' anche vero che gli sbagli hanno generalmente conseguenze meno gravi
Il_dario
19th February 2012, 15:22
"ma e' anche vero che gli sbagli hanno generalmente conseguenze meno gravi"
quoto! ..... a parte per le orecchie :yeah!)
:saxxxx)))
Il_dario
19th February 2012, 16:43
io ho deciso di prendere il toro per le corna e testardamente ed ostinatamente continuo a suonare con un setup non agevole e che gestisco al limite delle mie capacità .
Ma a questo punto è meglio cercare di sforzarsi su un setup forse più ostico da gestire, oppure imparare con uno più agevole ?
Soprattutto all'inizio le cose da imparare sono molte e non vorrei che sforzandosi su na si tralascinao le altre..
Io avevo un yamaha 4c con ancia vandoren 2, quando ho preso il sax , mi hanno preparato un setup meyer 5 con ricojazz 3s. Non arduo, ma rispetto al precedente, un notevole passo avanti in termini di " soffio" ed in effetti mi capita di fare fatica... Sopratutto alla sera quando posso studiare..E non sono fresco :-)
Oggi ho provato a riprendere il vecchio setup e suonavo apparentemente senza sforzo....anche se non tutte le note , sopratutto quelle alte erano piene.
Non vorrei passare a vie di mezzo e cercare la famosa quadratura del cerchio.... Insisto cn l'arduo oppure imparo bene la respirazione, la tecnica ed il rsto con il piu facile e un domani si vedrá ?
:saxxxx)))
re minore
19th February 2012, 17:33
Tu sei principiante, e vai col piu' agevole. Fidati.
fcoltrane ha esperienza e sa cosa sta facendo. Tra l'altro questa cosa di adottare un setup piu' ostico di quello che reputerei naturale la ho fatta anche io, ed ora che mi sono abituato al nuovo non torno indietro. Anzi, sto meditando di fare un altro passetto in avanti.
Tzirk
19th February 2012, 18:07
per Tzirc:
questo discorso che evidenzi "che limiti la spinta" pregiudica emissione e suono.
per il timore di rendere del tutto disomogenea l'intonazione reprimi l'emissione.....cut.....
Grazie mille per i preziosi consigli! Non so se riuscirò subito a mettere in pratica il tutto ma almeno adesso so in che direzione andare!
Sarò meno "avaro" e cercherò di soffiare in modo da avere lo stesso volume su tutte le note (sperando di mantenere intonazione e timbro).
Per quanto riguarda il setup, ieri ho cominciato ad usare il Yamaha 4C con la rico royal 2, anche se preferisco di gran lunga il suono dell'otto link stm 8. Forse è meglio se prima, con un setup più facile, "visualizzo" bene il suono che devo ottenere e quando questo mi sarà chiaro lo potrò ricercare anche con un setup più complicato. Faccio questa prova e vediamo che ne esce.
Thank you! ;-)
P.S. Scusa se taglio il testo citato, ma è solo per non rendere il post chilometrico! :-)
Tzirk
28th April 2012, 11:44
Arrivato al terzo mese di studio ho terminato il Wastall... ed ora cosa faccio? Sicuramente continuerò a studiarlo perché repetita iuvat però, siccome mi annoio a fare sempre gli stessi pezzi, vorrei prendere un altro libro. Che ne dite se per proseguire prendo questo "Jazz. Come suonare e improvvisare. Con CD Audio di Jamey Aebersold"? Alternative? Cerco qualcosa con pezzi non di musica classica e, ancora meglio, con pezzi molto conosciuti. Il libro da me citato corrisponde a quello che cerco?
Grazie :-)
Levin
11th July 2012, 16:10
Arrivato al terzo mese di studio ho terminato il Wastall... ed ora cosa faccio? Sicuramente continuerò a studiarlo perché repetita iuvat però, siccome mi annoio a fare sempre gli stessi pezzi, vorrei prendere un altro libro. Che ne dite se per proseguire prendo questo "Jazz. Come suonare e improvvisare. Con CD Audio di Jamey Aebersold"? Alternative? Cerco qualcosa con pezzi non di musica classica e, ancora meglio, con pezzi molto conosciuti. Il libro da me citato corrisponde a quello che cerco?
Grazie :-)
Prenditi il "LONDEIX J. M.: IL SASSOFONO NELLA NUOVA DIDATTICA VOL. 1" , è un'ottimo testo non te ne pentirai.
Levin
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